Somministrato un nuovo farmaco, il ruxolitinib, a tre pazienti affetti da coronavirus ricoverati nel reparto di malattie infettive dell'Annunziata. Due di loro non hanno più bisogno dell'ossigeno
Tutti gli articoli di Salute
PHOTO
La Calabria è la prima regione in Italia ad aver richiesto e ottenuto di poter utilizzare il Ruxolitinib per il trattamento di pazienti affetti da Covid-19.
Terapia sperimentale
Il farmaco, attualmente, viene usato in ematologia per le sindromi mieloproliferative croniche. Si tratta di una terapia sperimentale, partita lo scorso 27 marzo, autorizzata dal Comitato Etico regionale, che vede interessati, al momento, tre pazienti ricoverati presso il reparto di Malattie Infettive dell’ospedale di Cosenza.
Pazienti migliorati
Per tutti e tre i pazienti si è notato un miglioramento clinico e dei dati obiettivi di laboratorio, mentre due di loro non hanno più avuto bisogno di ossigeno dopo due giorni di trattamento. Lo studio è stato ideato dai dottori Francesco Mendicino e Cirino Botta dell’Unità operativa di ematologia di Cosenza e dal professor Marco Rossi dell’Università Magna Graecia e sarà esteso, anche, agli altri ospedali della regione.
Primi dati incoraggianti
Pur con le dovute cautele, i primi dati sembrano essere molto incoraggianti. Pertanto si prevede nei prossimi giorni di poter trattare un maggiore numero di pazienti. Lo rende noto il dipartimento Dipartimento Tutela della Salute, Politiche Sanitarie della Regione Calabria.