VIDEO | I camici bianchi del reparto di Anestesia firmano una lettera per protestare contro i vertici dell'Asp: «Non ci sono le condizioni per garantire un servizio efficiente a favore dei pazienti affetti dal virus
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«Non è possibile fornire un’adeguata assistenza ai pazienti Covid e garantire loro la necessaria tutela». È l’oggetto di una lettera a firma dei medici dell’unità operativa complessa di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Cetraro, inoltrata oggi agli indirizzi mail del commissario straordinario dell’Asp di Cosenza, Giuseppe Zuccatelli, e del direttore dello spoke Cetraro Paola, Vincenzo Cesareo.
Secondo il personale medico dell'ospedale "Giannino Iannelli" non ci sarebbero le condizioni per garantire un servizio efficiente nella cura dei pazienti affetti da Coronavirus.
Le motivazioni
Tra le motivazioni elencate nella lunga missiva, ci sarebbero la carenza di dispositivi di protezione individuale, un numero insufficiente di attrezzature per il monitoraggio dei pazienti, carenza di personale e assenza totale di quello qualificato per il trattamento dei pazienti covid e gestione del pre triage inadeguata.
Mancherebbero anche i protocolli interni al pronto soccorso per il pre triage e i sistemi di monitoraggio nella tenda della Protezione Civile.
Dichiarazioni al vetriolo
Sono dichiarazioni che stridono fortemente con le intenzioni di creare un centro Covid all’avanguardia, attivo già da qualche settimana, nonostante le polemiche e le disposizioni poco chiare della sanità regionale.
Nelle ultime settimane, i dieci posti di terapia intensiva e sub intensiva sono stati potenziati con nuove attrezzature, anche grazie alle raccolte fondi avviati dalla popolazione, e in soli due giorni è stato creato un percorso esterno per consentire ai pazienti affetti da Coronavirus di poter raggiungere la sala Tac in sicurezza, senza il rischio di ulteriore diffusione del virus.
Oltretutto, fanno sapere fonti interne al nosocomio, proprio oggi, intorno all'ora di pranzo,sono arrivate ingenti scorte di tute, guanti, mascherine, calzari e medicinali.
Quello che è certo, al momento, è che la lettera arriva in un momento di equilibrio precario, soprattutto per l’ospedale "Giannino Iannelli", dove divisioni interne e differenze di vedute non si placano nemmeno innanzi alla grave emergenza sanitaria.