Sospesi tutti i ricoveri nei reparti di Pediatria e Ostetricia (compreso il nido) nello spoke di Corigliano-Rossano. Mancano medici e da qui la decisione del direttore sanitario del presidio, Pierluigi Carino, di chiudere le porte delle unità operative complesse che si trovano allocate nello stabilimento “Compagna” di Corigliano.

Questa volta, però, non si tratta di una minaccia. Il provvedimento è già operativo da oggi a seguito dell’ennesima “richiesta di aiuto” al management aziendale da parte dell’ospedale.

 

«Un provvedimento – scrive Carino – che si è reso necessario considerato che in via prioritaria, riguardo ad altra qualsivoglia necessità, è indispensabile garantire la sicurezza assistenziale a favore dell’utenza». Utenza e in questo caso si tratta di neonati e bambini che, da ora, per curare le loro patologie dovranno trasferirsi lontano da casa, in altri presidi in cui sono presenti le unità operative di Ostetricia e Pediatria della provincia e della regione.

Gestanti trasferite in altri presidi ospedalieri

La conseguente sospensione dei ricoveri di pazienti in Ostetricia, ovviamente, si ripercuoterà anche sul punto nascita. Ciò vuol dire che da oggi a Corigliano-Rossano e nell’intera area distrettuale da Rocca Imperiale a Cariati non sarà più possibile partorire. Non solo, nel provvedimento di Carino viene riportato pure che le gestanti attualmente ricoverate a Corigliano saranno trasferite presso altre strutture ospedaliere «in condizioni di sicurezza mediante Stam».

Il tempo passa ma i malanni della sanità della Calabria del Nord-Est continuano a rimanere immutati. Prima i pronto soccorso oggi anche Pediatria e Ostetricia. A chi toccherà domani?