Il reparto è attualmente diretto da Francesco Giacinto, titolare di una cattedra all'Università di Catanzaro
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Mentre la politica scellerata continua a fare la conta dei voti per ogni regalo non dovuto alle strutture sanitarie amiche, quella martoriata e abbandonata che è l'ospedale/non ospedale di Praia a Mare, continua a resistere a qualunque punizione inflitta dall'alto e qualunque illogica decisione.
Mai tornato ufficialmente ospedale, nonostante tre sentenze del Consiglio di Stato in tal senso dopo la riconversione in casa della salute del 2012, la struttura sanitaria della città dell'isola Dino è stata a lungo oggetto di campagna elettorale di destra e sinistra e di politici smaniosi di consenso.
Ma ad aver ridato un barlume di dignità al territorio altotirrenico e ai suoi pazienti, sono stati in realtà gli operatori sanitari che vi operano al suo interno, i quali hanno reagito a qualunque angheria lavorando il doppio, sottoponendosi spesso a turni estenuanti senza mai lamentarsene.
Una "trasformazione" quasi naturale
E se da un lato c'è un commissario ad acta che, nonostante le promesse, non ha mai inserito il nosocomio praiese nel decreto aziendale del 2016, il famigerato decreto di riorganizzazione sanitaria calabrese, dall'altro medici e personale infermieristico stanno facendo salti mortali, è proprio il caso di dire, per far tornare ai vecchi albori quel presidio ingiustamente privato della rete emergenza/urgenza. Fatto, quest'ultimo, stabilito tre volte dai giudici della terza sezione del Consiglio di Stato.
Così, se il pronto soccorso non ottiene l'accredito regionale a causa di numerose carenze, tra cui quelle del personale, e la rete delle urgenze risulta ancora smantellata, quello che è rimasto viene lentamente trasformato in una vera e proprio eccellenza, procedendo a grandi falcate verso quello che, presto o tardi, dovrà tornare ad essere un vero e proprio ospedale, anche se forse solo di "zona disagiata".
Chirurgia ambulatoriale all'avanguardia
In attesa che i pianeti della politica e dei vertici della sanità si allineino tutti sulla stessa orbita, e cioè che qualcuno provveda finalmente ad applicare una sentenza sacrosanta, la sala operatoria resta un miraggio. Ma se può consolare, e lo farà certamente, il reparto di chirurgia ambulatoriale sta facendo di tutto per non far rimpiangere il caro, vecchio ospedale.
Il comparto, attualmente diretto dal Prof. Francesco Giacinto, annovera tra le sue novità l'uso dell'idrobisturi e della telemedicina.
La tecnica dell'idrosezione
L'idrobisturi è uno strumento «semplice e geniale costruito molti anni fa presso il centro di microchirurgia Audiomed di Vicenza dal Dr. Sandro Bordin su un idea del Prof. Magnan, Otoneurochirurgo di Marsiglia», è scritto sul sito ufficiale del dott. Bordin.
«Si tratta di un tubicino di acciaio rigido opportunamente modellato - si legge ancora -, provvisto di una aletta per poterlo manovrare che spruzza soluzioni fisiologica a pressione controllata». Un novità assoluta per tutto il Tirreno cosentino.
Ed ancora: «Una sacca di fisiologica viene inserita in uno spremi-sacca per dare pressione al liquido in uscita e mediante un riduttore per somministrazione endovena viene collegato allo strumento. Il liquido esce dalla estremità a becco di flauto della cannula metallica e divarica delicatamente il tessuto connettivo lasciando intatti i vasi ed i nervi anche se molto sottili».
Assistenza medica a distanza
L'altra novità riguarda l'introduzione della telemedicina, ossia l'insieme di tecniche mediche e informatiche che consentono di curare o comunque prestare assistenza a un pazienza anche a distanza.
Nell'ospedale di Praia a Mare la telemedicina, grazie all'intuizione del Prof. Giacinto, titolare di una cattedra all'università di Catanzaro, si attua mediante l'uso di modernissimi tablet.