Il reparto di Pneumologia dell'ospedale spoke di Castrovillari, considerato un'eccellenza del sud Italia, rischia di chiudere. Niente di nuovo per la martoriata e smantellata sanità calabrese, se non fosse che in queste settimane il mondo è alle prese con l'emergenza Coronavirus, malattia infettiva che colpisce, seppur in bassa percentuale, proprio l'apparato respiratorio. Come sempre, anche questa volta la drastica decisione dipenderebbe dalla carenza di personale sanitario, ridotto a una unità. Il medico Nicola Schifino da settimane starebbe mandando avanti il reparto in perfetta solitudine.

 

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La grave carenza di personale sanitario

Fino a non molto tempo fa, il reparto di Pneumologia di Castrovillari era guidato da pochi medici che, seppur con mille difficoltà, riuscivano comunque a garantire il servizio di Pneumologia h24. Poi, una serie di circostanze, ne ha letteralmente decimato il numero. Tutto è cominciato con l'addio del primario, che ha lasciato le corsie dell'ospedale Ferrari per godersi la meritata pensione, successivamente hanno lasciato altri due medici, uno per motivi personali, l'altro per motivi di salute. Così, Schifino ha cercato di andare avanti finché ha potuto, ma in una simile situazione di disagio, la decisione più consona è stata quella di sospendere i ricoveri per non mettere a repentaglio la salute dei pazienti. Negli uffici dei vertici della sanità sanno tutto, da tempo, ma per il momento nessuno ha inteso correre ai ripari.

 

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Lo sdegno degli pneumologi

Quando il sospetto è diventato più che una certezza, il presidente regioanle dell'Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri è intervenuto sulla questione a gamba tesa. «L’Associazione - ha scritto in una nota Paolo Gambardella - esprime viva protesta per la decisione e Vi esorta ad attivare con la massima urgenza tutte le procedure, previste in caso di emergenza, per la selezione di specialisti pneumologi e la rapida riapertura del Reparto». Poi continua: «Se ciò non avvenisse, assumersi la responsabilità dell’interruzione del servizio in un tale contesto storico, anche considerato che il primo caso di Covid-19 si è verificato proprio nella provincia di Cosenza, sarebbe un grave atto a discapito della tutela della salute dei cittadini calabresi». In ultimo, l'associazione fa sapere di aver scritto al commissario ad acta del Piano di Rientro, Saverio  Cotticelli, al dirigente generale Dipartimento Tutela della salute e Politiche sanitarie Regione Calabria, Antonio Belcastro e al Commissario ad interim dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza Giuseppe Zuccatelli.

«Una grave perdita per il territorio»

Sulla questione, giorni addietro, era intervenuto ai nostri microfoni anche Gianni Donato, ex amministratore di Castrovillari, oggi fervido attivista a difesa dei diritti civili ed esponente cittadino del partito "Popolo della famiglia". «È assurdo che proprio durante l'emergenza Cronavirus, i ricoveri di Pneumologia risultino bloccati. Quello che sta accadendo in questo ospedale ci lascia senza parole - conclude il professore Donato -. Chiediamo che la politica si riappropri del suo ruolo e faccia sentire la voce. Anche il pronto soccorso è a rischio. I cittadini sono disperati».