VIDEO | Dopo il tavolo tra l'Asp di Catanzaro e gli ospedali per implementare le prestazioni, il futuro della clinica privata accreditata resta appeso a un filo
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«Ci lascia molto perplessi questa modalità di fare della struttura commissariale prefettizia di Catanzaro: sta chiudendo la nostra clinica e offrendo questa produttività alle altre due cardiochirurgie». Non ci sta il direttore sanitario della clinica Sant'Anna Hospital di Catanzaro, Soccorso Capomolla, a fare da spettatore rispetto alla scelta dell'Asp di implementare le prestazioni cardiochirurgiche delle strutture pubbliche, il policlinico Mater Domini di Catanzaro e il Gom di Reggio Calabria, mentre il futuro della clinica privata accreditata specializzata nella cura delle patologie cardiochirurgiche resta appeso a un filo, con il rischio concreto, sottolinea Capomolla, di incrementare la mobilità passiva, e non il contrario come l'Asp vorrebbe far credere: «Nel 2019 quando le tre cardiochirurgie erano operative, abbiamo subito 612 interventi fuori regione. Adesso chiudere questi posti letto significa incrementare la moibilità passiva».
Tecniche produttive e mobilità passiva
Inoltre per Capomolla, prima ancora di aumentare i posti letto sarebbe necessario valutare le tecniche produttuive di quelli già esistenti: «E allora mi domando se vi è una comparazione tra la struttura che con un posto letto produce 42 interventi l'anno verso altre strutture che producono 22 interventi per posto letto annuo. E alora efficientiamo le altre strutture in modo tale che la capacità produttiva sia allineata a tutti quanti, dopodichè possiamo pensare ad aumentare i posti letto. Altrimenti il prossimo anno andremo a misurare quanto la chiusura del S. Anna ha determinato in mobilità passiva ulteriormente a quella già esistente».
Presto l'incontro con l'Asp
Intanto si attende con un filo di fiducia l'incontro in programma con l'Asp per il 21 maggio per la contrattuaolizzazione per l'anno 2021. «Noi ci auguruiamo che la convocazione del 21 non sia finta ma che serva effettivamente a contrattualizzare finaolmente il S. Anna Hospital – sono le parole del direttore della cardiochirurgia del S. Anna Hospital, Daniele Maselli -. si sono perso 5 mesi che hanno comportato un incremento della emigrazione sanitaria. Saggiamente i gestori della sanità e delle aziende sanitarie che hanno competenza in materia di sanità, hanno sottolineato l'impossibilità di assumere l'onere di prendere le prestazioni del S. Anna perchè sanno che significa poi eseguirle e non sono elle condizioni di farlo immediatamente in un momento di carenza di risorse, soprattutto umane legate alla crisi del Covid-19 e non solo. Ci stupisce l'esautorazione del governo regionale e del governo comunale di questa città che è stata fatta a pezzi e privata dei suoi gioielli migliori. Sono stati emanati atti forti che sono però caduti in un assordante silenzio istituzionale. Io insisto nell'affermare che dietro tutto questo c'è un progetto ben determinato di esautorare la proprietà legittima di questa istituzione per assegnarla ad altri».