Spazi angusti, mancata sanificazione dei locali, carenza di dispositivi di protezione individuali. Sarebbero queste le cause che ostacolano la regolare ripresa delle terapie per i bambini disabili erogate dall’Azienda Sanitaria nell’area urbana cosentina, nei due presidi di Via Berlinguer in Contrada Serraspiga a Cosenza e di Via Marco Polo in Contrada Lecco a Rende.

Disagi per tutti

Il condizionale è d’obbligo perché dagli uffici di Via Alimena non sono giunte spiegazioni ufficiali. E però, mentre si riaprono mercati, fiere e discoteche, non si trova un modo per riattivare un servizio essenziale per i piccoli affetti da svariate malattie invalidanti, mettendo in crisi anche le loro famiglie. Parliamo di bambini in età evolutiva di età compresa tra 0 e 11 anni.

Serve il contatto diretto

Durante il lockdown si è cercato di tamponare attraverso un sostegno a distanza, Ma questi trattamenti riabilitativi, neuropsicomotricità, logopedia, chinesiterapia, tanto per fare un esempio, richiedono il contatto diretto. La denuncia di Debora Cilio, portavoce dell’associazione Le Mamme di Gaia: «Violati i diritti dei nostri figli». Ecco l'intervista raccolta dal nostro network: