«Il nostro destino è incerto. È stato pubblicato dall'azienda ospedaliera Pugliese di Catanzaro un fabbisogno di 106 unità di infermieri, in cui 105 posti sono riservati a personale già in servizio a tempo determinato». Così Assunta Scozzafava, infermiera idonea della graduatoria in vigore all'ospedale Pugliese, che questa mattina ha raggiunto la sede amministrativa per avere un confronto con il management. «Ciò vuol dire - prosegue - che nessuno di noi riceverà alcun telegramma, non sarà sottoscritto alcun contratto a tempo indeterminato e la nostra graduatoria tra qualche anno scadrà».

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La querelle tra precari e idonei

È di nuovo polemica sulle assunzioni che a breve le aziende sanitarie e ospedaliere regionali si accingeranno a decretare, all'indomani del varo del nuovo programma operativo approvato dalla struttura commissariale. La corsa ad accaparrarsi i pochi posti autorizzati è già partita. E stritolati tra le modifiche apportate alla legge Madia e il nuovo documento sottoscritto dal commissario ad acta, Saverio Cotticelli, ci sono rimasti gli idonei delle graduatorie in vigore nelle aziende. Le modifiche alla legge Madia hanno esteso fino a dicembre 2019 la possibilità di maturare i tre anni di requisiti necessari alla stabilizzazione. Così un gran numero di precari in servizio nelle aziende ha già presentato domanda. Alla finestra rimangono gli idonei. «Questi padri e madri di famiglia da domani insegneranno ai loro figli che nelle pubbliche amministrazioni si accede tramite un avviso, quindi non c'è bisogno di studiare, di spendere soldi, di girare l'Italia».

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Richieste di garanzia

Questa mattina un presidio ha raggiunto la sede amministrativa dell'azienda ospedaliera di Catanzaro, che possiede ben due graduatorie con circa 170 idonei da smaltire. «Se la nostra graduatoria non scorre saremo costretti nuovamente a fare la valigia e andarcene» spiega Rosa Garofalo, infermiera idonea.«Voglio ringraziare tutte le istituzioni calabresi perchè hanno fallito nuovamente. Noi oggi vorremmo delle risposte riguardo il nostro futuro».