La vicenda della bimba di Cetraro affetta da una grave forma di epilessia lasciata senza assistenza infermieristica a scuola, continua a tenere banco e a infiammare gli animi, anche perché, nonostante il clamore, la situazione è rimasta invariata. Stavolta, nella vicenda irrompe una notizia che arriva direttamente da una classe dei licei cetraresi coordinati dal dirigente Graziano Di Pasqua. «Quando si tratta di assistenza - ci dice una fonte - la situazione è sempre ambigua. Così, Di Pasqua, quando si è trovato nella stessa situazione, ha fatto di testa sua». E ha risolto il problema in una manciata di giorni.

Il coraggio di osare

Lo stesso, identico problema si presentò tre anni fa, quando nell'istituto liceale cetrarese arrivò una studentessa bisognosa di cure costanti, anche a scuola. «Anche all'epoca - riferisce l'uomo - si discusse con le altre istituzioni e nessuno sapeva come ottenere un infermiere specializzato che assistesse l'alunna, ma la situazione era molto seria e Di Pasqua si interessò della questione personalmente, andando forse anche oltre ciò che era il suo dovere, assumendosene tutte le responsabilità». Nel giro di una manciata di giorni trovò un infermiere in pensione disposto ad affiancare la ragazza. «Lo assunse con regolare contratto e lo pagò con i fondi scolastici. Tuttora l'infermiere si rende disponibile».

Il caso dalla bimba lasciata senza assistenza

Per la vicenda della bimba gravemente malata, che frequenta l'asilo di Cetraro, sembra invece non esserci riparo. Ad oggi, gli enti coinvolti, Asp, Comune e scuola, sembrerebbero esenti da ogni responsabilità. Da via degli Alimena fanno sapere che l'assistenza infermieristica nelle scuole non è un servizio da loro contemplato, dal Municipio hanno detto a chiare lettere che il loro compito nei confronti della piccola si è esaurito con l'invio a scuola di una puericultrice e un assistente alla persona, mentre la scuola tace. Intanto, mentre nessuno osa prendere una decisione, c'è una bimba di soli cinque anni che rischia la vita ogni giorno tra le mura di quello che, dopo casa sua, dovrebbe essere per lei il posto più sicuro del mondo.

Battaglia sociale

La vicenda, portata alla luce da LaC News, ha suscitato rabbia e indignazione, non soltanto a Cetraro. Tra coloro che sono intervenuti per cercare di arrivare a una soluzione, ci sono la Garante della Salute della Regione Calabria, Anna Maria Stanganelli, e l'associazione "Mamme Indispensabili" della presidente Stella Marcone: «Inviterò tutte le parti coinvolte a sedersi a un tavolo - ha detto quest'ultima -. Se non si trova una soluzione ci rivolgeremo al ministero della Salute». In ultimo, è intervenuto anche il consigliere comunale d'opposizione Giuseppe Aieta, che ha bollato la vicenda come «disdicevole»: «Su Gioia - come ha chiamato la piccola, dandole un nome di fantasia - faremo una battaglia di civiltà».