Sarà l'unità di crisi appositamente istituita dall'Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro a districare l'ingarbugliata matassa che riguarda le tredici gare d'appalto da mesi rimaste bloccate per effetto del decreto Calabria. Il provvedimento voluto dall'ex ministro della Salute Giulia Grillo dispone infatti che le procedure d'acquisto di beni e servizi delle aziende sanitarie e ospedaliere regionali si svolgano attraverso l'impiego delle centrali di committenza extraregionali.

Una misura che sarebbe dovuta servire ad accelerare i tempi e impedire l'eccessivo ricorso alla pratica delle proroghe ma che, in realtà, sta producendo l'effetto opposto. Individuare una centrale d'acquisto disponibile fuori dai confini regionali si è infatti rivelato quasi impossibile per l'ospedale catanzarese che da mesi si trova nella necessità di dover espletare gare per l'acquisto di presidi sanitari da destinare ai più svariati reparti ma senza successo. Sono complessivamente tredici le gare rimaste bloccate nel complicato iter previsto dal decreto Calabria per un valore complessivo di 100 milioni di euro. Tra queste vi sono anche procedure per l'acquisto di aghi cannule, suturatrici, biancheria e materassi, cuscini e divise, protesi e ossigeno. Insomma una bella sommetta che non però non riesce a trovare sbocco sul mercato, almeno non attraverso le centrali d'acquisto extraregionali. Tutte quelle finora contattate non hanno fornito disponibiità a sottoscrivere le convenzioni o le poche mostratesi disposte lo hanno fatto ponendo condizioni. Da qui la strada intrapresa dai vertici aziendali che, dopo aver richiesto un parere all'ufficio legale, hanno deciso di avviare in modo autonomo le gare che da qui a breve dovranno essere pubblicate.

 

l.c.