Un’interrogazione al presidente della Giunta con richiesta di risposta scritta in ordine “all’inadempienza della Regione rispetto all’attuazione delle disposizioni normative di carattere perentorio per l’eliminazione dei rischi derivanti da esposizione a siti e manufatti contenenti amianto, condicio sine qua non per ottenere l’erogazione dei contributi per le bonifiche previste dal Ministero dell’Ambiente”.

 

E’ quanto chiede il Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Campanella Alessandro Nicolò nel documento depositato in cui “richiama la necessità dell’adozione di iniziative urgenti al fine di tutelare il diritto alla salute dei cittadini calabresi, pregiudicato dalle nefaste conseguenze derivanti dall’esposizione a siti e manufatti contenenti amianto”.

 

In Calabria 11 milioni di metri quadri di coperture in cemento-amianto

L’interrogazione “muove dal seguente dato: il territorio calabrese risulta gravato dalla sussistenza di circa 11 milioni di metri quadri di coperture in cemento-amianto, con un rilascio di fibre d’amianto pari a circa 33 ton/anno. Come asserito da pubblicazioni scientifiche, tali coperture costituiscono fonti di inquinamento per l’ambiente, in considerazione della loro grande estensione nei siti industriali, residenziali ed agricoli”.

“Peraltro, risulta documentato come le patologie asbesto-correlate e, in particolar modo, il mesotelioma - sottolinea Alessandro Nicolò - possano avere origine anche da una esposizione minima alle fibre d’amianto”.

 

L’inquinamento da amianto “killer invisibile”

“Non si può trascurare - afferma ancora il Capogruppo Fi - che l’Ona Osservatorio Nazionale Amianto a Cosenza sia destinatario di segnalazioni di casi di malattie professionali nella nostra regione legate all’esposizione morbigena a polveri e fibre di amianto. Si rileva, inoltre, un deficit della sorveglianza sanitaria in merito, nonché l’assenza di centri sanitari di assistenza per gli accertamenti clinici su soggetti attualmente o precedentemente esposti all’amianto a causa di motivi professionali”.

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“Considerato che l’inquinamento da amianto definito ‘killer invisibile’ arreca un duplice danno: alla salute delle persone e all’ambiente, evidentemente non è più procrastinabile da parte della Regione Calabria - stigmatizza Alessandro Nicolò - l’ottemperanza e la completa attuazione delle disposizioni normative di carattere perentorio”. “Chiediamo con immediatezza, dunque, interventi mirati perché siano avviate le procedure dirette ad ottenere i finanziamenti indispensabili per effettuare le bonifiche previste dal Ministero dell’Ambiente.  Auspichiamo che il Governo regionale - conclude Alessandro Nicolò - definisca tempestivamente la problematica in una logica di neutralizzazione del vulnus perpetrato alla tutela del diritto alla salute dei cittadini, all’ambiente e al paesaggio della nostra regione”.