E’ a rischio il sistema della formazione e della ricerca sanitaria calabrese e catanzarese in particolare, che potrebbe essere compromesso dal parere dell’Osservatorio Nazionale della Formazione Medica Specialistica di escludere dall'accreditamento addirittura sei scuole di specializzazione della facoltà di medicina dell’Università Magna Grecia di Catanzaro per la mancanza dei requisiti minimi richiesti: cardiochirurgia, Ginecologia,  pediatria, fisiatria, preumologia, gastroenterologia. Se chiudere una scuola significa indebolire  la formazione di tanti giovani professionisti, chiuderne sei vuol dire mettere a repentaglio l’intero sistema sanitario con conseguenze molto gravi per gli specialisti, costretti a formarsi fuori regione, e per il diritto alla salute dei cittadini calabresi. Un rischio che poteva essere scongiurato con l’integrazione dell’azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio e l’azienda universitaria Mater Domini, chiesta da più parti, dagli stessi direttori delle scuole circa un anno fa, che potrebbe garantire i requisiti necessari per l’accreditamento in termini di volumi delle prestazioni assistenziali erogate e numero docenti.

Un duro colpo per la formazione

Sul punto l’appello del sindaco della città di Catanzaro Sergio Abramo è rivolto alla politica regionale «affinchè  riveda la legge regionale sull’integrazione  per la sua istituzione superando le criticità costituzionali emerse dopo l’approvazione in Consiglio. In attesa del decreto ministeriale – ha aggiunto – ci sia la massima attenzione da parte delle istituzioni, della politica, dei vertici dell’Ateneo, per far sì che il sistema della formazione e della ricerca sanitaria catanzarese non subisca questo grave colpo». Intanto il presidente della Regione Mario Oliverio è pronto a chiedere al Ministro dell'istruzione, dell'Università e della Ricerca, Marco Bussetti di sospendere ogni decisione e di approfondire prima di procedere. «Una decisione negativa che - per il governatore - farebbe pagare ingiustamente ed a caro prezzo le conseguenze del blocco delle assunzioni del personale medico e paramedico nella sanità calabrese e nell'Università di Catanzaro».