Sanremo è ormai un fenomeno culturale completo, coinvolgendo la musica, le notizie, le celebrità, la moda e la società sia all'interno che all'esterno della tv. Comprendere la doppia vita del Festival è essenziale per i brand che aspirano a farne parte attivamente.

Non basta più limitarsi a uno spazio pubblicitario durante Sanremo; è necessario farne parte integrante, contribuendo con idee originali che si inseriscano perfettamente nella sua dinamica. Nella comunicazione moderna gioca un ruolo fondamentale l'instant marketing, attività che aumenta visibilità e awareness sfruttando news ed eventi, creando contenuti originali, divertenti e ingaggianti. Questa tecnica non si è sviluppata di recente, ma sicuramente si è rafforzata nell'ultimo decennio, semplicemente per la maggiore rapidità di circolazione dell'informazione. E Sanremo è uno di quegli eventi da "sfruttare", catturando i vari trending topic che genera.

Esaminando i trending topic, negli ultimi anni emergono spesso tre temi chiave che caratterizzano la narrativa del Festival: la società, esplorata dentro e fuori dall'Ariston attraverso i testi delle canzoni, i monologhi delle co-conduttrici e la scelta degli ospiti, indicando un percepito del Festival al di là delle semplici canzoni. La fluidità, rappresentata dagli artisti che hanno portato al Festival diverse sfumature di genere, sfidando etichette e conformismi. Il girl power, che ha suscitato un acceso dibattito sul ruolo delle donne nel Festival, rinnovando polemiche sulla conduzione e la direzione artistica del Festival.

Nell'ultimo anno, la raccolta pubblicitaria legata al Festival ha superato i 50 milioni di euro, registrando un notevole aumento. Tra i settori che hanno maggiormente investito spicca la Media/Editoria e l'Automotive. Ogni anno, a febbraio, c'è un solo palcoscenico che entra nelle case di tutti gli italiani, ed è quello di Sanremo. Uno degli aspetti che da sempre cattura la mia attenzione. Trovo incredibile come un luogo piccolo come il Teatro Ariston possa apparire "enorme" grazie all'uso gentile della creatività strutturale. Negli ultimi anni abbiamo assistito a tante scenografie colorate e piene di videowall che abbracciavano la storica scaletta.

Tutto iniziò nel '55, quando con l'arrivo della tv, ci fu la prima versione televisiva del Festival. Qualcosa di molto simile agli studi delle piccole tv private di oggi. Nel 1957, la scena si trasformò imitando le "stanze a tenda" della Francia napoleonica, con lunghi drappi alle spalle dei cantanti e una riproduzione, in scala, dell'edificio liberty dello stesso Casinò. Nel 1964 fa la sua apparizione l'iconica scala centrale, uno degli elementi chiave della scenografia del Festival. Iconico e indimenticabile, però, è l'allestimento del '67, con una scenografia optical ispirata alla Pop Art, in cui le quinte erano costituite da un susseguirsi di pannelli rosa traforati, le cui trasparenze creavano interessanti giochi di luce. Nel 1977 Sanremo trasloca all'Ariston. Per l'occasione, gli scenografi Roberto Anelli-Monti e Rino Ceriolo puntano sui colori e sul contrasto cromatico, proponendo una scenografia destinata a rimanere nella memoria di molti telespettatori.

Arriviamo agli anni '90, quelli del regno di Pippo Baudo, in cui i palchi iniziano a diventare sempre più complessi. Come quello del '92 con la grande vetrata colorata in stile art-decò o quello dell'edizione del '94 caratterizzato da un enorme mazzo di fiori, entrambi a firma Gaetano Castelli, storico scenografo che da sempre si ispira ai temi floreali. E sarà proprio lui quest'anno a firmare il palco di Sanremo 2024! Rimozione della scala centrale ed elemento centrale da cui entreranno conduttori e ospiti le prime indiscrezioni raccolte.

Non ci resta che vivere questo evento e tutte le sue sfumature, magari in compagnia di amici o familiari. Sanremo per me è un ricordo di famiglia, tutti intorno alla tv e mio padre con la sua vhs pronta a registrare. Quest'anno sarà il mio primo Sanremo senza di lui e il quinto Sanremo con mia figlia. In equilibrio su ricordi ed emozioni. Buona Comunicazione a tutti.