L'evento "L'Anno che verrà", trasmesso su Rai 1 da Crotone, ha raggiunto una quota di share fino al 60%, portando "la Calabria" nelle case di quasi 10 milioni di telespettatori. Inizialmente, la scelta di Crotone ha sorpreso molti, ma riflettendo sulla strategia dietro questa decisione, ho individuato un motivo che reputo valido e di notevole visione. Conosco personalmente il presidente Roberto Occhiuto e ho avuto il piacere di collaborare con lui prima della sua elezione a Governatore della Regione. Conosco bene la sua visione oculata, che non lascia nulla al caso, e ho immaginato il processo di selezione che lo ha probabilmente portato a scegliere Crotone.

Immaginiamo per un momento che le città calabresi siano prodotti da commercializzare o riposizionare. Cosenza e la sua area urbana sono sicuramente prodotti ben posizionati, apprezzati e conosciuti; Catanzaro e la sede della Regione godono di una buona visibilità e presenza media; Reggio Calabria, con il suo scenario suggestivo sullo stretto, i bronzi e la presenza turistica (purtroppo spesso di passaggio), è molto conosciuta; Vibo Valentia, con le sue gemme Tropea, Capo Vaticano e l’ambasciatrice Cipolla, gode di una buona visibilità nazionale; infine, c'è Crotone, un luogo non di passaggio e non facilmente raggiungibile e spesso trascurato e poco promosso. Ho cercato di semplificare un concetto più complesso e spero di essere riuscito a sintetizzare il motivo per cui ritengo la scelta di Crotone e le luci che hanno illuminato questa terra una delle azioni più sagge fatte in queste terra dal punto di vista della promozione di un territorio. Sarebbe stato facile scegliere la città dei Bruzi, con la sua area urbana vivace, giovane e collegata all'autostrada, oppure Catanzaro, per la sua posizione strategica e la vicinanza all'aeroporto di Lamezia.

Altrettanto semplice sarebbe stato scegliere Reggio Calabria, con il suo panorama mozzafiato sullo Stretto, o Tropea, con la sua magica atmosfera spesso presente sulle reti nazionali. Ma cosa significa effettivamente riposizionare un territorio? Il riposizionamento d'immagine di un territorio è un viaggio appassionante che può essere intrapreso anche attraverso l'organizzazione di eventi nazionali di risonanza. Questa strategia mira a trasformare la percezione di un territorio, svelando il suo potenziale latente e presentando una nuova immagine all'intera nazione. La percezione di una città e del suo territorio è cruciale per la sua reputazione. Il riposizionamento mira a sfatare stereotipi, adottare nuove narrazioni e sottolineare gli aspetti positivi e distintivi di un luogo. La portata e visibilità offrono un'opportunità straordinaria per catalizzare il riposizionamento d'immagine di un luogo e modificare la percezione pubblica. Reportage, articoli e copertura sui social media possono contribuire a creare una narrazione positiva, mettendo in evidenza i cambiamenti e le iniziative intraprese. Crotone, quindi, forse la città meno celebrata della regione, era la candidata ideale per iniziare questo processo di riposizionamento. La reputo una perla che merita di essere scoperta e valorizzata. Certo, un evento importante da solo non basta a riposizionare un territorio, ma rappresenta sicuramente un buon punto di partenza su cui costruire nuove storie di successo (vedi inaugurazione Museo del Mare "Pélagos" che ha catturato la mia attenzione).

Molti crotonesi finalmente si sono sentiti orgogliosi e considerati, il che può solo giovare al territorio. Ho letto anche alcuni dibattiti campanilistici che evidenziano una scarsa coesione territoriale, una visione chiusa che danneggia questa terra che invece ha bisogno di sentirsi unita e coesa. Viva Crotone, viva la Calabria e buona comunicazione a tutti.