Il momento clou arrivò nel 1931 quando Coca-Cola introdusse nella sua campagna il Babbo Natale vestito di rosso, poi diventato iconico. E il futuro riserva altre evoluzioni guidate anche dalla tecnologia
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Le prime campagne pubblicitarie natalizie risalgono al XIX secolo, quando i negozianti usavano annunci sui giornali per promuovere i loro prodotti come regali ideali per le festività. Ma il momento davvero significativo arrivò nel 1931, quando Coca-Cola introdusse il Babbo Natale iconico, vestito di rosso, in una delle sue campagne. Quest'immagine diventò un'icona, plasmando la nostra moderna visione di Babbo Natale. Tuttavia, il Babbo Natale che tutti conosciamo non nacque in Lapponia in un anno sconosciuto, ma nelle bozze del disegnatore Haddon Sundblom, ispirato dalle sembianze di un suo amico, un venditore in pensione.
Ho sempre sostenuto che la comunicazione pubblicitaria ha un impatto sociale enorme. Anche quella natalizia, dimostrazione tangibile, non è solo una strategia di vendita, ma nel corso degli anni ha contribuito a creare un senso di comunità e connessione emotiva. I messaggi di solidarietà, amore e condivisione veicolati dalle campagne natalizie uniscono le persone e trasmettono valori positivi.
Ma questi stessi valori possono influenzare e talvolta ingannare il consumatore. Lo spirito natalizio può portare a cadere in trappole emotive, come quella attuale che coinvolge noti influencer al fianco di panettoni ripieni di vergogna. Un altro lato negativo è l'effetto che le campagne natalizie hanno sulle famiglie. A volte, genitori e nonni si sentono spinti ad acquistare regali o a seguire tendenze di consumo per adeguarsi allo spirito natalizio promosso dalla pubblicità. Questo, però, è il principale obiettivo di una campagna di successo.
Ma parliamo della parte buona di queste azioni di marketing emozionale. Pensiamo all'impatto che la comunicazione pubblicitaria natalizia ha sui bambini: crea un'atmosfera magica durante le festività, trasmettendo emozioni di gioia, calore familiare e condivisione. Questo può essere un elemento positivo che alimenta l'entusiasmo dei più piccoli durante il periodo natalizio. Le pubblicità natalizie spesso veicolano messaggi positivi come la generosità, l'amore per gli altri e l'importanza della famiglia. Questi valori possono influenzare positivamente i bambini, contribuendo alla loro formazione emotiva e morale.
Tornando all’aspetto commerciale della pubblicità durante le festività, per alcune categorie il periodo natalizio è un momento morto per comunicare, oltre gli auguri a clienti e fornitori. Per altri è un’opportunità unica per divulgare messaggi che nutrono il brand posizionandolo nelle famiglie. Pensiamo agli effetti sul brand Coca-Cola - appunto - diventata simbolo commerciale delle festività creando un legame emotivo tra il brand e le festività. Inoltre, l'associazione costante del marchio con la gioia e la condivisione delle festività ha consolidato l'identità di Coca-Cola come parte essenziale delle celebrazioni natalizie in molte parti del mondo. Questo ha contribuito positivamente all'immagine del marchio e ha mantenuto Coca-Cola nella mente dei consumatori durante le festività. Marketing con la M maiuscola.
Il futuro della comunicazione natalizia vede un'ulteriore integrazione della tecnologia, come la realtà aumentata e l'intelligenza artificiale, per creare esperienze coinvolgenti e personalizzate. Le campagne si concentreranno sempre più sull'autenticità, cercando di stabilire connessioni sincere con il pubblico, oltre a sostenere valori sociali e ambientali. In conclusione, la comunicazione pubblicitaria natalizia è stata una forza trainante nella cultura commerciale, influenzando le nostre tradizioni e la percezione delle festività. Mentre guardiamo al futuro, ci aspettiamo che continui a evolversi, adattandosi ai cambiamenti sociali e tecnologici, sperando possa ispirare, unire e coinvolgere le persone in tutto il mondo.
Buona comunicazione a tutti.