La Madonna appare solo a pastorelli e affini.

Nostra Signora, notoriamente antioperaista, considera i metalmeccanici una spocchiosa aristocrazia industriale, indegna di folgoranti visioni. Per questo, predilige le creature rurali. Perfidia, di contro, allusiva di multiforme umanità, ama disvelarsi persino a ragionieri e meccanici tornitori. In un tripudio interclassista che nemmeno la Democrazia Cristiana di Mariano Rumor.

Del resto, la tv, ancorché Santa, è destinata a finire tra le braccia di un pubblico assai meno innocente di Bernardette. In ogni caso, l'audience eccede le classi: è più assertiva del consenso elettorale. Più castigante del non voto.

L'audience non elide i benzinai di Battipaglia, tanto meno gli elettricisti di Monasterace, anche quando citi Heidegger. Perfidia lo sa. Io l'ho imparato da lei, in un decennio di convivenza, lungo il quale non ho mai smesso di detestarla perdutamente.

In realtà, noi due ci stiamo cordialmente sulle palle da sempre. Dentro una irreversibile reciprocità. Non c'è sceneggiatura da me ordita che possa ridurla in mansuetudine. La creatura televisiva che ho immaginato ai primordi resiste, dal 2014, alla prigionia della scrittura e fa, di volta in volta, ciò che le pare. Testarda e irriducibile, antipatica e popolare al tempo stesso, spigolosa e candida: il peggior doppio che ti possa capitare.

È una sorta di canaglia inattesa che intride l'elettrone di sangue pulsante: è il killer del playback delle opinioni, il sicario del doppiaggio della parola ardita, altrove perlustrata e setacciata prima della messa in onda. Perfidia, nonostante me, ogni volta sputtana l'artificio televisivo, tumulandone le ovattate consuetudini. È autenticamente e sinceramente bugiarda. Torbidamente vera. Traditrice. Perfidia è un'allucinazione condivisa, come ogni virtualità che si rispetti. Non ho alcuna prova della sua esistenza, oltre l'ipnotico ribadirsi della sua sagoma, di venerdì su LaC Tv. E, soprattutto, non ne governo la messa in scena. Lei è sempre oltre. L'unico tiranno che sorveglia entrambe è la musica. Non riesce a prescinderne la mia scrittura, alla quale chiedo spesso di obbedire alle sequenze di "battere e levare". Per "ballare" il Senso della Parola mai seduta. La musica, quella che vira, improvvisa, alle profondità dei nostri mestieri, agli abissi dei nostri sgomenti e delle gioie. L'arte per eccellenza.

Come il rigore matematico dello spartito degli AC/DC e della magnifica Thunderstruck, che accompagnerà, ancora una volta, il cammino televisivo dell'amata, odiata Perfidia, lungo il 2025. Buon anno. Anzi no: Cattivissimo!