Se empatizzare con l'Ambra tradita è stato naturale, farlo con l'argentina è più complicato: è la donna che amiamo odiare, la strega cattiva. Eppure delle storie in cui sono tutti buoni e caritatevoli non sappiamo che farcene
Tutti gli articoli di Innocenti Evasioni
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Sono una ultras di Wanda Nara. Sto con lei non per mera solidarietà femminile ma perché è la donna che amiamo odiare, la cattiva designata dalla fabula, l’unica ragione per cui guardiamo la telenovela. V’immaginate che palle una soap in cui sono tutti buoni e caritatevoli senza una stronza ad animare la situazione? V’immaginate Beautiful senza Brooke? Un posto al Sole senza Marina? Roba da buttare la tv nel cassonetto e andare direttamente a messa a sentire la novena.
Se empatizzare con Ambra è stato naturale – la ragazza del programma a fianco, cornuta e per di più mazziata, in difesa della quale abbiamo alzato muri che manco Trump col Messico – provare la stessa compassione per l’argentina, ammettiamolo, è assai più complicato (anche per le radfem). È la strega per antonomasia Wanda Nara Colosimo Lopez Icardi – così ha stabilito il tribunale dell’inquisizione – e perciò se viene ferita, giustizia divina è fatta. Semplice.
A lei gli autori hanno assegnato il ruolo di mantide religiosa, rea di tutti i mali del calcio. Colpa sua se il marito perde, se cambia squadra, se sbaglia punizione, se s’infortuna. Colpa sua pure se si cala le mutande con un’altra perché è il contrappasso al di lei peccato originale: aver lasciato un maschio per un altro (che ha sposato e dalla cui unione sono nate due figlie). «Se lo merita», il popolo sovrano non annovera ipotesi di indulto nemmeno innanzi ad un sacramento se a lasciarsi andare a passioni terrene è lei.
Amen, perché Wanda se ne frega e va avanti. Perciò mi piace. Non perché sia una santa, proprio per il contrario: le martiri subiscono, lei s’accolla tonnellate di odio e le ricicla in successo (apparizioni tv, sponsor, una linea cosmetica). Raccoglie il disprezzo e lo monetizza. Genio.
Come si fa a non amarla? È antipatica, viziata, superficiale e, aggravante delle aggravanti, bionda, straniera, rifatta e perciò va punita. «Colpevole», così sentenziano i meme che in queste ore godono della caduta della dea dei rotocalchi che, di contro, non si fa certo trascinare dall’onda dei pettegolezzi ma la cavalca a colpi di stories Ig in cui non risparmia improperi alla rivale (vero, non s’insultano le altre ma chi di noi non s’è lasciata andare contro una beccata pure solo a mettere like ad un post del nostro uomo?) e ostenta la mano senza anello in risposta ai mea culpa del fedifrago presto rientrato all’ovile perché possono pure arrivare nuove mogli – palloni o velli d’oro – ma senza Medea nessuno si ricorderebbe di Giasone.
Povero Icardi?! Senza Wanda nemmeno saprei della sua esistenza.