Quella di cui parliamo è la storia di una famiglia di farmacisti. Una storia tutta calabrese che risale a fine ‘800. Parliamo di farmacisti intraprendenti che da un'idea hanno creato un prodotto inaspettato e sorprendente. Che riscuote successo ancora oggi.
Difficile spiegare di cosa si tratti. È un prodotto unico nel suo genere: non è un amaro, non è un liquore, perché è molto di più. Anzi è qualcosa che comunque lo si voglia definire è sempre una definizione riduttiva.

La ricetta creata nel 1892

Si tratta di una ricetta creata nel 1892 dal farmacista Caterini. La ricetta nasce nella farmacia del Moro di Castrovillari, ed era un tonico ricostituente. Ma quali sono le prove di quello che stiamo affermando? La testimonianza più antica della Ferrochina Caterini si trova ne “La nuova Rivista, quindicinale di Scienze, Lettere ed Arti”, del 10 novembre 1895: “Il liquore Ferro-China Caterini è un preparato tonico, ricostituente del sangue, contenendo le proprietà della China e dei preparati ferruginosi.”
Tornando ad oggi, la Ferrochina del Moro è prodotta dalle Distillerie Valentini di Castrovillari su mandato e ricetta della società Ferrochina del Moro srls che ha in utilizzo sia il marchio che la produzione e la vendita, in esclusiva, per conto della Farmacia Caterini-Filpo.
La distribuzione è attualmente garantita in Calabria attraverso rappresentanza fisica, solo sui canali Horeca e nelle enoteche (per scelta aziendale). Le vendite nel resto dell’Italia e all’estero avvengono attraverso l’e-commerc del sito. Lo spaccio aziendale è la Farmacia Caterini-Filpo di Castrovillari e ci sono poi diversi clienti calabresi che la vendono al dettaglio (elencarli tutti sarebbe impegnativo), in tutte le provincie calabresi.

La ricetta ha la stessa base botanica di quella originale ma è stata calibrata su gusti più attuali, pensata con una base alcolica molto più elevata in modo da renderlo spendibile sul mercato degli spirits e della mixology. La composizione prevede l’utilizzo di botaniche autoctone infuse con le radici di china ed il citrato di ferro e sono: aloe, assenzio, veronica, maggiorana, rabarbaro, genziana ed altre, un po’ più…segrete.

La produzione di Ferrochina

La società che produce la Ferrochina è composta da giovani professionisti. Il presidente è il dott. Francesco Filpo, farmacista e figlio di uno dei tre fratelli titolari dell’attuale farmacia, ed il vice presidente e direttore creativo è l’architetto Salvatore Dessì.
In un articolo del 1894 sempre su "La Nuova Rivista" si scriveva della Ferrochina e delle sue "...azioni ricostituenti del sangue, contenendo le proprietà della China e dei preparati ferruginosi...". E ancora: "il liquore Ferro China Caterini è raccomandato da celebrità mediche per combattere la clorosi, le anemie, la mancanza d'appetito, i colori pallidi, il mal di capo...".

Successo in Calabria e all'estero

Ma quello che più conta è che il tutto veniva sottoscritto dal professor Giuseppe Zagari, che era il direttore del laboratorio del professor Cardarelli dell'Università di Napoli e da Salvatore Tommaselli, direttore della Clinica Medica dell'Università di Catania. Come dire che non si trattava di chiacchiere ma di proprietà con una importante valenza medico-scientifica.
Con il passare del tempo la FerroChina Caterini arrivò addirittura ad essere distribuita negli Stati Uniti, precisamente nel Punto vendita "Scanderberg Di Lorenzo" presso Paterson- Stato di New York.
La sua notorietà oggi è meno appariscente, ma non è in discussione. La Ferrochina  si trova in noti e raffinati ristoranti calabresi e di altre regioni. E perfino a Parigi nel locale stellato “Emporio Armani Caffè & Ristorante Paris”.