L’ex Sindaco di Satriano presenterà il suo ultimo lavoro nella sala degli Specchi della Provincia di Cosenza. Sarà presente anche il protagonista del volume, il Presidente della Regione. Il Guevara riformista in salsa silana da San Giovanni in Fiore, dunque, secondo l’autore del libro starebbe salvando la Calabria!
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E questa ci mancava. Oliverio ora ha pure un biografo ufficiale che ne narra le gesta. Addirittura attraverso un libro che sarà presentato il 26 ottobre. Il biografo d’eccezione è Michele Drosi, detto “tortellino”. Drosi oltre a essere l’ex sindaco di Satriano ha un passato nella Cia, che ovviamente non è il servizio d’intelligence americano, ma semplicemente un’organizzazione di agricoltori (ultimo lavoro conosciuto dell’ex primo cittadino satrianese). Apprendiamo anche che Drosi sarebbe il presidente della Fondazione “Bruno Buozzi” Calabria. Buono a sapersi, anche se, facciamo fatica a trovare attinenza tra la storia dell’eroico antifascista romagnolo e la nostra regione. L’ex sindaco del centro ionico ha un passato socialista e anche all’attivo alcune pubblicazioni: Carmelo Pujia, la Calabria e la Democrazia Cristiana (2017), La politica di Giacomo Mancini per la difesa del suolo e la tutela del paesaggio (2016), Giuseppe Avolio (con Elisabetta Palumbo, 2009) e ha curato il libro su Pasquale Poerio, Terra e Libertà.
Se Drosi si fosse fermato a queste pubblicazioni poteva anche chiudere la sua carriera di saggista dignitosamente. E invece no. Il cantore riformista del basso Ionio, ha deciso di cimentarsi, sul piano letterario, sul profilo riformista di Mario Oliverio. Ne esce fuori un ritratto quasi rivoluzionario che descrive l’attuale Presidente della Regione come un politico scomodo. Neanche i più blasonati e piegati intellettuali di regime avrebbero potuto fare di meglio. Inventarsi dei contenuti, nel deserto spaziale dell’azione di Oliverio, dobbiamo riconoscere che ci vuole un certo talento.
Il titolo del libro che sarà presentato in pompa magna sabato nella Sala degli Specchi della provincia di Cosenza: “Mario Oliverio, la sfida riformista di un presidente scomodo”. Roba da pelle d’oca. Secondo l’interpretazione del biografo oliveriano, dunque, Mario Oliverio passerà ai posteri nella lista dei più grandi riformisti della Calabria. Per Drosi, infatti, il Presidente è una sorta di rivoluzionario contemporaneo impegnato a salvare la Calabria e che lui definisce “riformista pragmatico”. E ciò perché risolve i problemi. Porca miseria. Ma che cazzo vuol dire “riformista pragmatico”? Niente assolutamente niente.
Che poi sarebbe facile chiedere a Drosi quali sarebbero, di grazia, i “problemi che avrebbe risolto l’attuale governatore della Calabria?” Svimez, Istat e tutti gli indicatori economici testimoniano i costanti passi indietro della nostra regione su tutti i fronti socio-economici. E ciò, nonostante l’irresistibile fascino culturale impresso da Adriana Toman, nel cinema, nei teatri e finanche in Agricoltura (sic). Dio ce ne scampi e liberi.
Il Guevara riformista in salsa silana da San Giovanni in Fiore, dunque, starebbe salvando la Calabria! Letto, scritto e sottoscritto dal “riformista” e scrittore Michelino Drosi, per gli amici “tortellino”. Che poi l’unica “riforma” conosciuta dell’attuale governatore della Calabria, è quella del Corap. Abbiamo visto come è andata a finire. Per dire.
Ora c’è da chiedersi se questa impagabile generosità politica e culturale verso Oliverio, da parte di Drosi, sia veramente la conseguenza di una travolgente fede al riformismo in salsa silana, oppure, come crediamo, sia spinta da quell’esigenza che noi in Calabria conosciamo come l’arte di guadagnarsi la pagnotta. Eh già, perché forse non sarà un caso che Michele Drosi, sia lo stesso Drosi assegnato alla Struttura speciale dell’assessore regionale Francesco Russo, con regolare contratto stipulato il 9 dicembre 2015.
Possiamo dunque tranquillamente affermare che dopo i relatori autoconvocati del Pd al teatro comunale di Catanzaro, i manifestanti pro Oliverio davanti alla sede nazionale del Nazareno, tutti a libro paga della Giunta Regionale e, quindi, pagati dai calabresi, abbiamo scoperto una nuova categoria lautamente pagata dal politico silano con i soldi dei cittadini, quella del biografo ufficiale. Roba così non si vedeva fin dai tempi della Monarchia. Jorges Luis Borges, ad un certo punto, invece di scrivere libri preferì recensirli, quello che potrebbe fare oggi Michelino Drosi, in fondo, le recensioni non sono altro che la pubblicità dei libri. Quello che in questo momento serve ad Oliverio, pubblicità nient’altro che pubblicità.
Pablo