È una delle tante giornate di questo luglio in mano a "Caronte", il sole picchia secondo le previsioni. Una BMW sfreccia veloce sulla s.s. 18, l'auto va di fretta, fino a spingersi ad un sorpasso azzardato, una moto pattuglia intercetta la manovra pericolosa e intima l'alt all'incauto automobilista. Dall'auto scende un signore con i capelli bianchi visibilmente alterato che, rivolgendosi ai gendarmi esclama: " vado di fretta, sono un sindaco e tra l'altro non volevo nemmeno fare questa strada". I due agenti non si scompongono e invitano il tizio a fornire i documenti per il controllo di routine. Il volume della ricetrasmittente e' alto e la radio collocata sulla moto lascia ben poco all'immaginazione, la voce dalla centrale operativa elenca le pendenze penali: turbativa d'asta, minacce e aggressione a pubblico ufficiale, abuso d'ufficio e falso. Pendenze che, in se, non vogliono dire nulla, basta una denuncia, una querela o una semplice indagine per finire sul modulo delle pendenze penali e, dunque, nel cervellone centrale del Ministero degli Interni. Insomma verifiche di rito, ordinaria amministrazione. I due agenti alla fine contestano la guida pericolosa, un verbale e qualche punto sulla patente. Terminate le operazioni di verifica e relativa alla sanzione, gli agenti consegnano il verbale e salutano: "può andare signor Scura, guidi piano". E già, il signore della storia che vi abbiamo appena raccontato, e' proprio lui, Massimo Scura, potente commissario della sanità calabrese inviato nella nostra regione dal Governo Renzi per mettere a posto le finanze del comparto sanitario. Inflessibile funzionario governativo del regime renziano e che, a quanto sembra, ha anche il compito di "spezzare le reni" pronunciando solo "niet" al Presidente della regione Mario Oliverio. Emblematico e' l'ultimo decreto sulla Sanità privata che, a detta di sindacati, operatori e tanti altri presenta diversi chiaroscuri nella ripartizione delle risorse tant'è che, Oliverio ne aveva chiesto la sospensione. Richiesta rispedita al mittente da Scura che con piglio sprezzante ha annunciato invece l'avvio delle procedure per le assunzioni nella sanità. Tuttavia, proprio su questi temi e non solo, Massimo Scura sembra avere qualche problema giudiziario. A Siena per esempio, all'epoca in cui Scura era Manager all'Asl senese venne indagato per un incarico a tempo determinato insieme al direttore del personale Moraldo Neri e Daniele Baldi che in quel momento era il direttore amministrativo. Il dirigente assunto da Scura fu poi licenziato dal suo successore Nicolò Pestelli. E proprio Pestelli poco dopo il suo arrivo a Siena, inoltrò un esposto-denuncia all Procura relativo all’esercizio finanziario del 2011. Gli accertamenti fatti portarono a rintracciare diciotto schede contabili che erano state retrodatate per coprire un buco di oltre dieci milioni all’Asl 7. Insomma, se l'accusa dovesse reggere fino alla fine, Scura, proprio a Siena, avrebbe sperimentato un buon metodo per far quadrare i conti in Calabria.


Ma Scura e' uno inflessibile anche come Sindaco. Nel paese della montagna abruzzese dove fa il sindaco, Alfadena, e' indagato per oltraggio e minacce a pubblico ufficiale. I fatti risalgono all'estate del 2013 quando il primo cittadino ebbe una lite con il comandante della stazione del Corpo Forestale Massimiliano D'Achille. La lite era legata alle multe fatte alle auto in sosta nei parcheggi riservati al Cfs che vennero poi resi pubblici con un'ordinanza del sindaco Scura. Tutto tranquillo, tutto normale diranno i garantisti e, io sono d'accordo con loro, fino a sentenza definitiva tutti dovrebbero essere considerati innocenti, strano invece, il silenzio dei giustizialisti calabri, impegnati a crocifiggere Oliverio e coloro che, sono stati spazzati via da rimborsopoli oggi, scandalizzati dalla presenza di De Gaetano ieri. Di Scura e delle sue pendenze giudiziarie non parla invece nessuno; non se n'è accorto il ministro Del Rio che, sulla Calabria, tra un viaggio a Cutro e il successivo, ci ha propinato le sue morali per interposta persona, non se n'è accorto il sottosegretario Lotti che sembra sia stato il grande sponsor nazionale di Scura e, ovviamente, non se n'è accorto Renzi che, insieme ai suoi ministri ce lo ha rifilato in Calabria. È sfuggito anche ai campioni dell'informazione libera, ai legalisti di mestiere, ai giornalisti urbani e ai moralizzatori da salotto che ogni giorno ci propinano lezioni di vita, di morale e di etica, dai pulpiti ovattati di convegni, dalle colonne dei giornali e dai link delle testate web nostrane.

Che dire? Ci verrebbe da pensare che, se per gli stessi reati Scura fosse stato indagato in Calabria, un arresto, un divieto di dimora, un confino sull'isola di Dino e, magari, un TSO per guida pericolosa non glielo avrebbe tolto nessuno. Ma è stato indagato in Toscana, patria di Dante e Michelangelo, culla della lingua italiana, regione di Fratelli con la "F" maiuscola, di banchieri e terra della stazione "Leopolda", nella terra Toscana anche i reati penali, i buchi di bilancio, le assunzioni clientelari, diventano leggeri leggeri, dolci citazioni di filosofia.

 

Pablo