L’abbreviazione potrebbe essere l’acronimo di business, burocrazia e comunicazione: la banda che contrasta il direttore della protezione civile. Un crocevia tra media, magistratura, business, informazione, funzionale ad un’opaca galassia di affari che ruotano intorno all’universo di alcuni dignitari della burocrazia della Regione Calabria
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Nella vicenda di Carlo Tansi si incrociano tante cose: politica, interessi della burocrazia, il carattere dello stesso responsabile della Prociv, e perché no, anche poteri forti che, quando si tratta di nomine nelle posizioni di vertice dell’alta burocrazia in Calabria, il naso ce lo vogliono mettere, eccome se ce lo vogliono mettere. A questo si aggiunga il volo dei “corvi mediatici o dell’indiscrezione”, i quali, a secondo delle convenienze, vestono i panni di grandi fustigatori della pubblica amministrazione o della politica, di indefessi paladini dell’antimafia, per poi improvvisamente spegnersi e genuflettersi di fronte al potere, sedati da chissà quale “tranquillante”. E proprio tali corvi si sono alzati in volo per cercare di fare a brandelli la dignità e la credibilità del direttore del dipartimento della Prociv. Non è la prima volta che accade. E’ così da lustri in questa regione, complice l’ignavia di una eterna classe dirigente di destra e di sinistra sempre sotto scacco del corvo di turno a causa dei grandi armadi pieni di scheletri che non basterebbero sterminati cimiteri a contenerli.
BU.BU.CO. potrebbe essere l’acronimo di business, burocrazia e comunicazione: la banda che contrasta Carlo Tansi. Un crocevia tra media, magistratura, business, informazione, funzionale ad un’opaca galassia di affari che ruotano intorno all’universo di alcuni dignitari della burocrazia della Regione Calabria. Il direttore della Protezione Civile, esterno alla corte dei dignitari di questa alta burocrazia, in breve, è diventato una facile preda da braccare. E Carlo Tansi, indubbiamente, da un po’ di tempo era braccato. Tansi, il geologo, il ricercatore, lo scienziato, come lui stesso ama definirsi, in questo universo opaco è sempre stato un pesce fuor d’acqua e forse anche un po’ ingenuo, soprattutto quando ha pensato di poter contrastare i poteri di questa galassia opaca, rendendo pubblico il suo disagio, i suoi scontri. In quel contesto, infatti, esiste una burocrazia che è un muro di gomma, impassibile, permeabile a qualsiasi attacco. Indubbiamente, Tansi, spesso, si è lasciato prendere la mano e, con qualche dichiarazione di troppo, ha offerto il fianco anche a qualche strumentalizzazione politica.
In poco tempo, dunque, la banda del BU.BU.CO. lo ha sfiancato, logorato, arrivando al punto di farlo passare per uno dal precario equilibrio psicologico e spingendo alcuni commentatori a ridicolizzare finanche la sua denuncia di violazione del profilo Mail. Oggi Tansi ai nostri microfoni aveva dichiarato di aver ricevuto un pesante torto personale, qualche ora dopo, abbiamo appreso che era stato raggiunto da un provvedimento di sospensione di 45 giorni. Effettivamente un affronto pesante, un'umiliazione personale e professionale. Non ci interessa commentare il merito di questo provvedimento, è indubbio però che, il direttore della Prociv ha svolto fino ad oggi la sua funzione con efficienza e competenza e, dopo anni, aveva ridato dignità e immagine ad un dipartimento delicatissimo e, nel quale, fino al suo arrivo, i calabresi non avevano mai nutrito nessuna fiducia. Può essere liquidata in questo modo la sua esperienza? A questo punto ci chiediamo: cosa pensa il presidente della Giunta Regionale? Secondo alcuni, infatti, Oliverio ormai sembra essere in sintonia con i “corvi” che si alzano in volo quando si tratta di eleminare qualcuno inviso alla banda del BU.BU.CO. Secondo alcune indiscrezioni, sembrerebbe che con costoro, il Governatore, abbia dato vita ad una sorta di “convergenza parallela” in vista delle elezioni regionali. Capiremo fra qualche ora, e dal destino di Carlo Tansi come direttore della Prociv Calabria, se questa malevola indiscrezione, sarà confermata o meno.
Pablo