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Massimo Misiti, candidato M5S nel collegio uninominale di Castrovillari-Paola, si trova al centro di una polemica curiosa che ormai dilaga su tutta la stampa e che sta creando diversi malumori tra i militanti pentastellati della tirrenica cosentina. La materia della polemica riguarda il passato del candidato grillino. I democrat cosentini gli ricordano, infatti, di essere stato uno di loro, di essere passato anche lui dalla corte di Renzi. Spunta anche una foto che prova la sua partecipazione ad un tavolo del tempio del pensiero renziano: la Leopolda.
Una foto in compagnia del deputato piddino Ferdinando Aiello. Il dottor Misiti non nega, e tuttavia, tenta di minimizzare la sua partecipazione sostenendo di aver partecipato alla Leopolda 2014 per parlare di Sanità e Welfare, una partecipazione, a detta dello stesso Misiti, che comunque è stata vana, considerato che, nessuna delle sue proposte è stata recepita del PD. E giù a riaffermare la piena convinzione sulla proposta programmatica del movimento cinquestelle. E però, il web è una miniera di informazioni che può smentire il più incallito dei bugiardi oppure il più grave smemorato. Tutto rimane agli atti, tutto rimane tracciato. Puoi rimuovere, link, foto, post, alla fine da qualche parte qualcosa di compromettente riemerge sempre. Insomma un po’ come la plastica. Indistruttibile. Ed ecco che spuntano fuori delle conversazioni su Facebook che risultano essere per Misiti abbastanza imbarazzanti. Anche se, considerato la sua trasformazione, avvicinano l’ortopedico convertito alla causa Grillina alla sacra figura di San Paolo.
Di cosa si tratta? Giudizi, opinioni su sul movimento che lo ha candidato nella tirrenica cosentina. Si tratta di giudizi pesanti e che investe i dirigenti nazionali pentastellati. Scriveva, infatti, non molto tempo fa dal suo profilo Twitter, il medico Misiti, esattamente il 23 agosto 2017, : “è ovvio che Salvini e il pseudo non politico Grillo sono esentati dalla donazione perché ladri e morti di fame” e, a qualcuno che gli chiedeva cosa c’entrasse Grillo, il neo candidato pentastellato rispondeva, “i gioielli della Tanzania e gli yacht in Tunisia sono materia della lega. Ma i casini delle municipalizzate e i rimborsi esagerati sono materia grillina”. E non finisce qua, di fronte all’insistenza del suo interlocutore che evidentemente continuava a difendere Grillo e Movimento, Misiti va giù ancora più duro e prende di mira lo stesso Luigi Di Maio definendolo “l’ignorante Di Maio vergogna per la sua famiglia, mamma insegnante e lui completamente bianco dal punto di vista culturale”. Un giudizio così netto non è di qualche anno fa, ma di qualche mese, esattamente 5 mesi fa, Misiti, infatti, definiva il leader del M5S, candidato Premier del movimento, “vergogna della sua famiglia”.
Oggi Massimo Misiti corre alla conquista di un seggio parlamentare per Grillo, Di Maio e tutto quell’universo che proprio un anno fa, con un altro twitter, definiva “l’antipolitica colorata di populismo e bugie”. Cos’abbia fulminato Massimo Misiti sulla strada di Damasco? Si, deve essere stato proprio un fulmine, a determinare un così repentino cambio di giudizio su coloro che fino a 150 giorni fa definiva “ladri, ignoranti, bugiardi e vergogna” delle proprie famiglie. E’ proprio vero, il dottor Massimo Misiti somiglia un po’ a San Paolo, cittadino romano, prima perseguitò i cristiani e, successivamente, ne divenne il maggiore predicatore. Ma quando si trovò al cospetto di Nerone, purtroppo per lui, lo fece decapitare. Si scherza. Massì, in fondo, cambiare idea si può, e come disse qualcuno, le idee sono un po' come le mutande, è inutile chiamarle mutande se poi non le cambiate mai.
Pablo