“Le primarie sono valide solo se le vinco io”! Deve avere pensato questo Mario Oliverio, ex ex ex tutto, da 42 anni padre padrone della politica calabrese. E siccome il suo pupillo Giuseppe Belcastro le primarie per la ricandidatura a sindaco di San Giovanni in Fiore le ha clamorosamente perse, nonostante l’impegno di Oliverio e di tutti i suoi fedelissimi, lui è scappato via. Lontano. Lavandosene le mani. I suoi fedelissimi sono avvelenati, sindaco e gran parte della giunta minacciano ferro e fuoco, tanto che non hanno più messo piede nella sede del circolo PD dove il giovane avvocato Domenico Lacava, vincitore delle primarie, con un gruppo di sostenitori sta mettendo in piedi alcune liste fortemente rinnovate.

Ma Oliverio è scappato, mentre si dice che addirittura dalle parti del municipio si stiano preparando liste per le amministrative fuori dal pd, contro il Pd, forse con i socialisti di Incarnato, da sempre succubi di Oliverio.

“Le primarie sono valide solo se le vinco io”, è l’eredità di Oliverio ai suoi seguaci.

E siccome per la prima volta le primarie non sono state truccate (la Calabria ha una lunga ‘tradizione’ in tal senso), si sono potute svolgere regolarmente, con oltre 1300 partecipanti, sebbene nel pieno dell’agosto sangiovannese. La Federazione provinciale del Pd di Cosenza le ha fortemente vigilate e rigidamente controllate. Ancora oggi Pietro Lecce è a San Giovanni in Fiore per gestire le eiezioni imminenti.

Cosa succederà? La ex ‘rossa’ San Giovanni in Fiore, città di Gioacchino da Fiore, è invasa di candidati. Alcuni assessori regionali in carica hanno provato a mettere pace nel centrodestra a pezzi, Rosaria Succurro, che secondo Iole Santelli, doveva essere la candidata unica del centrodestra, ora vacilla, e tutto si complica. Orsomarso e Gianluca Gallo hanno provato fino all’ultimo, senza successo, a convincere i dissidenti a rientrare e sostenere la Succurro. Niente.

E proprio ora che il centro sinistra poteva avere una bella chance per riconquistare il comune, con un giovane e stimato sindaco, Oliverio che fa? Scappa. E nel cuore suo probabilmente sogna la disfatta del ‘suo’ Pd.