Achille Gentile è il potente ex direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza e da sempre longa manus della ragioneria aziendale. Cacciato di fatti dal decreto Calabria targato governo giallo/verde, è riuscito a me tenere la sua influenza sull’azienda nonostante la nomina della  commissaria bergamasca, Giuseppina Panizzoli. Tutto il pasticcio del concorso all’azienda ospedaliera di fatto è frutto della strategia dell’ex “prode Achille, della sanità cosentina. Tante le scelte disastrose dell’ex manager dell’azienda ospedaliera della città bruzia, vere e proprie mine sociali e finanziarie pronte ad esplodere da un momento all’altro. Una situazione che ha indotto Achille Gentile a preparare la fuga verso altre realtà sanitarie extra regionali.

 

Il commissario ad acta Saverio Cotticelli, inizialmente, pare avesse proposto per ben due volte al Ministero della Salute il nominativo di Achille Gentile quale papabile direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, tuttavia, una recente ispezione ministeriale presso l’Ospedale di Cosenza, da parte di commissari inviati da Roma,  hanno rilevato molteplici criticità nella gestione dei bilanci, nell’espletamento delle procedure concorsuali, nel conferimento degli incarichi. Insomma, è venuta fuori, una vera e propria gestione allegra che, di fatto,  hanno indotto il Ministero  ad una sonora bocciatura del profilo del dott. Gentile quale aspirante dg dell’Asp di Cosenza. Una bocciatura senza appello come manager e ancor più come commissario dell’Asp di Cosenza, e anche come dirigente del settore finanziario.

Brutta aria per Achille Gentile in Calabria, dunque, per cui ha pensato bene di emigrare verso altri lidi. Non è andato molto lontano, e pare si sia fermato nel vicino Molise. Il  19 novembre scorso, è apparso sul quotidianomolise.com, un articolo nel quale si afferma che  Achille Gentile  sarebbe in pole position per la nomina a direttore generale Asrem. Difficile capire, al momento, se riguardo a tale ipotesi,   la sanità  molisana e la politica  locale, siano al corrente del discutibile curriculum manageriale e dei rilievi ministeriali che riguardano  il chiacchierato  ex direttore della sanità cosentina. Il “prode Achille (Gentile) dell’azienda ospedaliera della città battezzato ai tavoli della Leopolda de noantri di Mario Oliverio. La sanità molisana rischia moltissimo. Basti pensare che le ultime vicende che riguardano la possibilità che saltino i posti di lavoro dei 54 posti all’azienda ospedaliera della cooperativa Seatt, sono il frutto dei “tragiri” del ex manager cosentino, il quale, per ingraziarsi la benevolenza del gen. Cotticelli, dopo aver prorogato il servizio nelle more della nuova procedura di appalto di servizi esternalizzati senza mai espletarla, pare si sia prodigato a buttare fango sugli operatori che svolgono tali servizi, facendo circolare notizie false e tendenziose. Insomma il solito doppio giochismo in salsa calabra. Eppure basterebbe osservare meglio operazioni e alcuni intrighi avvenuti in questi anni con  la copertura dei centri di spesa della ragioneria,  dei concorsi fasulli, che hanno determinato le gravi  osservazioni  e le relative  censura degli ispettori ministeriali, per avere un quadro chiaro e definitivo del profilo del “prode Achille” della sanità di Cosenza che, a differenza dell’eroe mitologico, che aveva un solo tallone vulnerabile, il nostro invece, sicuramente ne ha più di uno.

Pablo

 

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