Hanno colpito diverse centrali elettriche provocando interruzioni di corrente. Pure l'approvvigionamento idrico della città è stato interrotto. Diversi i civili feriti
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Lviv-Leopoli. Siamo al 72esimo giorno di Guerra in Ucraina, e le cose nell’ovest del Paese sembra stiano prendendo una piega un po’ diversa rispetto ai primi periodi di aprile.
In quei giorni, sotto la neve, la pioggia e il suono delle sirene, la paura che qualcosa potesse accadere era basso. Difatti durante la mia permanenza a Lviv mi è capitato di sentire le sirene antiaeree poco prima del coprifuoco, ma in quell’occasione sia la gente, che conseguentemente noi eravamo tranquilli nell’affrontare il timore.
In quei giorni, nessuno correva più per la paura e le persone continuavano a camminare come nulla fosse. Così come quando in casa sentivamo il suono delle sirene, nessuno correva nei rifugi. Ma ad oggi la situazione è peggiorata e, in previsione del 9 maggio, le cose sembrano deteriorarsi ulteriormente.
Il 3 mi arriva una chiamata concitata da Lviv, che mi avvisa di quello che è appena accaduto. Da quando sono andata via il contatto con i locali è costante. Mi dice: “Giusy ci hanno appena bombardati, ma fortunatamente i missili caduti non erano così vicini come l’altra volta (altre 4 esplosioni il 18 aprile). Noi stiamo bene, ma manca la luce e le comunicazioni sono rallentate. Purtroppo ci sono dei feriti”.
Mi conferma che da fine aprile, le sirene fanno paura e che adesso le indicazioni vengono seguite da tutti. Il 3 maggio quei missili che colpiscono Leopoli, causano danni seri alle infrastrutture della luce e delle comunicazioni, lasciando dei civili feriti. Nel mentre alcuni giornali russi tuonano “L'offensiva russa in Occidente è in ritardo”.
L'esercito russo sui suoi canali Telegram afferma di aver utilizzato missili navali e aerei e artiglieria pesante per colpire obiettivi in tutta l'Ucraina. Le infrastruttire più colpite sono nelle zone critiche, come le ferrovie che rientrano negli obiettivi di distruzioni strategica, proprio per evitare il supporto e il trasporto non solo civile, ma soprattutto militare e logistico militare, gli acquedotti, le centrali eletttriche, le tv, le radio e le arterie stradali con ponti annessi. Colpire le infrastrutture significa tagliare il Paese e isolarlo al suo interno.
Inoltre il target si è spostato dalla periferia ad aree civili delle città, dove il danno oltre ad essere materiale, rischia di essere soprattutto umano.
Il sindaco di Leopoli ha affermato che i missili hanno colpito diverse centrali elettriche, provocando interruzioni di corrente. L'approvvigionamento idrico della città è stato interrotto, così come un rifugio dove si trovava un gran numero di sfollati ucraini. Almeno due le persone rimaste ferite durante l’esplosione.
Ma i missili destinati a Leopoli, secondo informazioni locali, sarebbero stati più di 6, quelli che non sono andati a “buon fine”, sarebbero stati abbattuti dalle forze di difesa aerea ucraine.
I raid avvenuti dopo le 20:00 ore locali (le 19:00 ore italiane) del 3 maggio, hanno colpito in modo importante le regioni occidentali e centrali dell'Ucraina. A lasciare destabilizzate le autorità, l’arrivo di missili nella zona montuosa della Transcarpazia, zona che fino a quel momento non era stata colpita dal conflitto.
Due missili che a detta del capo dell'amministrazione statale regionale di Dnipropetrovsk, Valentyn Reznichenko, avrebbero colpito il distretto di Kamyansky.
Come da copione, i missili hanno gravemente danneggiato l'infrastruttura ferroviaria, ferendo una persona. Bloccando conseguentemente la circolazione dei treni, fino a data da destinarsi. Questa è la strada intrapresa da quelli che ormai nel gergo ucraino sono definiti “gli orchi”.
Il 9 maggio è alle porte e ciò che sarà dichiarato potrebbe cambiare ulteriormente l’assetto sociale, civile e soprattutto mondiale.