Il cancelliere tedesco Olaf Scholz: «È necessario il ritiro delle truppe di Putin e per questo evidentemente non sono ancora pronti»
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Secondo quanto dichiarato dal cancelliere tedesco Olaf Scholz i negoziati tra Kiev e Mosca potrebbero essere possibili dopo il ritiro delle truppe russe dall'Ucraina. Il cancelliere lo ha detto in un'intervista al Quotidiano Heilbronner Stimme.
«È necessario un passo decisivo da parte della Federazione Russa: il ritiro delle truppe dai territori ucraini. E per questo la Russia evidentemente non è ancora pronta», inoltre il cancelliere conferma che per lui sia logico dialogare con Vladimir Putin e continuerà a farlo.
Ma questa dichiarazione, sembra stridere con quanto annunciato da Scholz la scorsa settimana, che di tutto parla tranne che di tregua, visto che in accordo con la coalizione di governo tedesca prevede di raddoppiare gli aiuti militari all'Ucraina portandoli a 8 miliardi di euro l'anno prossimo. Ponendosi, di fatto, come secondo finanziatore dopo gli Usa.
Nel mentre l’offensiva russa in direzione di Bakhmut, si è posizionata in difesa attiva, ciò significa che starebbero cercando di riconquistare i territori ripresi dalle forze ucraine, provando ad esplorare e comprendere quali siano le aree deboli nella difesa dell’esercito ucraino. Tuttavia, lungo l’intera linea di contatto da Kupyansk a Bakhmut non si registrano successi strategici dell’esercito russo. A dirlo sarebbe stato Volodymyr Fityo, portavoce del comando delle forze di terra delle Forze armate ucraine, a Radio Svoboda.
«Su questa parte del fronte il nemico è passato dalla difensiva alla difesa attiva. Sta cercando di riconquistare le posizioni perse in precedenza. Nella migliore occasione, i nostri militari passano ad azioni offensive, migliorano la loro posizione tattica. Quindi, nell'ultimo giorno, i nostri soldati hanno respinto 10 attacchi nemici. Questa è Klyshchievka, Andriivka».
Secondo Fityo, le Forze armate della Federazione Russa avrebbero iniziato ad organizzare questa difesa già prima di ottobre e la loro preparazione sarebbe durata circa tre mesi. Per questo motivo, come già descritto in un articolo precedente, si è pensato a rafforzare sia le strutture ingegneristiche che ad aumentare le riserve. Difatti la difesa ucraina ha notato gli spostamenti delle truppe russe dalla zona di Lymano-Kupian, dove fino a poco tempo fa si concentravano gli attacchi, in direzione Bakhmut, cercando di riconquistare il territorio ripreso dagli ucraini.
Proprio oggi, sul fronte di Bakhmut, a detta dello Stato Maggiore Generale, l’esercito russo starebbe attaccando in direzione di Dubovo-Vasylivka nel nord-ovest, dove nelle ultime settimane ha lanciato un'offensiva. Allo stesso tempo, continua la controffensiva su Andriivka e Klyshchievka. Secondo alcuni analisti e secondo il progetto DeepState l'intensità della pressione su Klyshchievka e Yagodnoye sarebbe rilevante, affermando che alcune posizioni sarebbero state perse (ma su quale dei fianchi non è ancora chiaro). Gli analisti del progetto ritengono che l'obiettivo degli attuali attacchi russi sia la cattura di Chasov Yar.
A detta dello Stato Maggiore delle Forze Armate dell'Ucraina, l'ultimo giorno in direzione di Bakhmut, con il supporto dell'aviazione, l'esercito russo ha condotto operazioni d'assalto nelle zone di Dubovo-Vasylivka, a est di Klyshchievka e Andriivka della regione di Donetsk, dove l’esercito ucraino sembra aver respinto circa 10 attacchi. A loro volta, le forze di difesa ucraine continuano le operazioni d'assalto a sud di Bakhmut, nella regione di Donetsk, anche se la controffensiva non va come ipotizzato.
Ma perché le energie russe si concentrano su questa specifica zona del Donetsk è presto detto. Sembrerebbe che il presidente russo Vladimir Putin, nel recente passato, aveva chiesto di catturare l'intero territorio della regione di Donetsk entro l'1 marzo 2023, sconfessando quanto dichiarato precedentemente dal Comando russo che prevedeva la cattura completa dell’area entro l’autunno 2022. Entrambe le previsioni e le richieste sarebbero state disattese e la battaglia per le città chiave della regione continua.
Da maggio ad oggi, le forze di difesa ucraine hanno effettuato operazioni offensive in direzione di Bakhmut e da giugno hanno sfondato anche il fronte meridionale posto tra le regioni del Donetsk e Zaporozhye. Il fronte orientale rimane il più difficile da difendere e da conquistare per entrambe le parti, che sembrano aver raggiunto un momento di stallo.