La zona di Kharkiv in Ucraina è nuovamente presa di mira. Le aree liberate sono ampiamente difese, per evitare che vengano riprese.

I colpi di artiglieria e di mortaio non mancano, alcuni sono molto vicini. Al primo fischio ci blocchiamo per strada cercando di capire dove cadrà. I militari sorridono, la mia close protection e i soldati mi dicono di imparare a sentire il sibilo e quello mi farà capire se sarà vicino o lontano. Dopo un paio di colpi ben assestati inizio ad abituarmi anche io e la paura, sebbene resti da un lato, dall'altro passa.

Ci troviamo vicino al fronte nord di Kharkiv, siamo riusciti ad arrivare nel villaggio di Ruska Lozova. Superare i check point non è facile, ma grazie all'aiuto del Fixer e dei militari che mi accompagnano riusciamo ad entrare.

Lo chiamano Ruskia Village ed era (perché adesso è un cumulo di macerie) un villaggio di circa 900 persone. È stato completamente distrutto, sono rimaste in piedi pochissime case. I pochi rimasti vivono anche negli angoli che, delle loro abitazioni, si sono salvati. Il Villaggio era una sorta di zona residenziale, costruito da pochi anni. Completamente nuovo. In quel che resta del villaggio sono rimaste 30 persone, mentre 800 sono state evacuate.

La cosa che colpisce è che in quasi tutti questi villaggi e nelle zone particolarmente bombardate, rimangono solo gli anziani. Coloro che sono troppo legati alle loro radici e che non vogliono lasciare neppure i resti delle loro case.

La "nonnina" alla quale i militari hanno portato delle medicine e che non vuole essere ripresa mi dice che la paura c'è, ma che confidano in tempi migliori. Mi colpisce una frase in particolare. Le chiedo cosa le sia rimasto impresso di questo periodo e lei mi dice stupita: "Sono arrivati convinti di avere a che fare con gente del Medioevo. Gli era stato detto che l'Ucraina è restrograda e quando sono entrati nelle nostre case pensavano di trovare baracche con il bagno fuori, come si faceva una volta e uno di loro mi ha detto. Avete anche i bagni in casa?". E davanti a questa semplice frase che mi si apre un mondo. Nel XXI secolo i mostri creati dalle varie propagande sono più pericolosi dei mostri creati nel passato.