VIDEO | Una trentina di persone vive ancora qui, sono soprattutto anziani. Da oltre 40 giorni vivono nei bunker, ecco le immagini
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Ci troviamo nell'Oblast di Kharkiv/Charkiv. Siamo riusciti ad arrivare anche nel villaggio di Kutuzovka. Occupato per 42 giorni è stato liberato dalle forze ucraine. Grazie ad Alexander, il fixer che mi accompagna in questo "viaggio", riesco a percepire sfumature che differentemente non avrei saputo cogliere per lo scoglio della lingua.
Anche qui si corre veloce, ma chi ci fa da apripista e ci scorta nel villaggio ha un pick up in grado di muoversi velocemente sullo sterrato. Noi "ci adeguiamo". Passiamo da strade consumate dal passaggio dei carriarmati e sterrato polveroso e disastrato. Droni in vista, bisogna correre e fermarsi sotto alberi abbastanza folti.
Dopo un paio di ore arriviamo Kutuzovka, dove ad accoglierci troviamo alcune nonnine sedute in un giardino coperto da piccoli alberi (mi sembra per un attimo di stare in un paese dell'entroterra della mia Calabria). A darci il benvenuto un residente locale di nome Konstantin che ha 39 anni. È nato a Nova Kakhovka, nella regione di Kherson. È un veterinario e si è trasferito in questo villaggio con la madre circa un anno e mezzo fa per fare il veterinario. Anche qui ci accolgono nel loro bunker, dove vivono da 45 giorni.
Non hanno acqua e non hanno connessione con l'esterno. Il suo telefono lo ha venduto prima dell'occupazione per approviggionarsi più medicine possibili per la madre e gli anziani. Inoltre i cellulari sono banditi perché i droni russi sorvolano continuamente la zona e il villaggio, nonostante non esista più continua ad essere preso di mira, anche dall'artiglieria.
In questo villaggio sono rimasti solo anziani e ragazzi con problemi motori che non hanno potuto o voluto essere evacuati. Si parla di circa 20/30 persone. Il bunker ne può ospitare circa 200. L'unica luce che hanno è quella del generatore e anche loro sono aiutati dai volontari per ricevere beni di prima necessità.
Impossibile arrivare in questi villaggi senza l'ok dei militari. Kostantin mi dice: «Italiana? Sei la prima italiana a venire qui». È un fiume in piena dopo mesi di silenzio.
Ci dice: «Il villaggio di Kutuzovka è stato occupato per 42 giorni fino al 26 aprile, dopodiché l'esercito ucraino è venuto e ci ha liberato. Nel villaggio c'erano principalmente soldati della LPR e della DPR, e questi sono solo una specie di banditi. Tra loro c'erano pochissimi militari russi professionisti. I soldati russi quando sono entrati nel villaggio hanno rinchiuso tutti in un rifugio antiaereo».
Secondo Konstantin, gli invasori russi li hanno trattati normalmente, non ha sentito che hanno violentato o ucciso qualcuno, come a Bucha e Mariupol. Ma hanno rubato tutto quello che potevano. «Tutto ciò di valore è stato portato via: elettrodomestici, vestiti, giocattoli per bambini, cucchiai e forchette, persino biancheria intima. Hanno persino portato via i bollitori elettrici senza supporto, pensavano di poterli fare funzionare senza di loro supporto?».
Kostantin ci dice: «Gli occupanti hanno lasciato dietro di loro solo distruzione e dolore. Hanno sparato contro di noi in modo caotico, come se il loro obiettivo fosse semplicemente quello di distruggere il più possibile il nostro villaggio e i carri armati hanno distrutto case che non erano state distrutte da aerei o artiglieria. Durante i primi giorni dell'occupazione i russi hanno iniziato a bombardare dalle loro posizioni nel nostro villaggio per intimidire il più possibile i residenti locali. Così quasi tutti sono andati via. Ma noi resistiamo, siamo persone molto forti, coraggiose e rimarremo fino alla fine».