Colpito l'ospedale locale, un'intera area della struttura è stata messa fuori uso. Intanto evacuati i soldati dall’acciaieria Azovstal
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Per chi osserva la guerra senza analizzare il fatto dal punto di vista militare, sembrerebbe che le forze russe abbiano ricevuto una battuta d’arresto, ma secondo fonti di intelligence la ritirata delle truppe russe da Kharkov, sarebbe strategica. Questo perché, attualmente, le riserve umane militari sarebbero in esaurimento, così per evitare di disperdere forze con un accerchiamento più ampio che circondi Donesk e Luhansk, la strategia russa avrebbe cambiato obiettivo, almeno per il momento, concentrandosi nella regione di Luhansk con conseguenti attacchi.
Dalla regione sono infatti in atto i corridoi umanitari aperti verso la Russia. Tra questi civili troviamo sia filo/russi che ucraini. Non è dato sapere quanti abbiano accettato di propria sponte e quanti siano stati “indotti”, l’unica verità è che per ora queste persone potranno tenere cara la vita. Forse l’unica cosa di valore in questa guerra a cui un valore non si sta dando.
A dare conferma dello spostamento di Forze nel Luhansk, non solo una recente pubblicazione dell’Isw (Institute for The Study of the War) che ha analizzato a livello strategico gli ultimi movimenti delle truppe russe, ma anche da canali Telegram russi. Altre conferme verrebbero dal capo dell'amministrazione militare regionale del Luhansk Sergey Gaidai portavoce dell’Oblast.
Analizzando per punti, quanto su accennato, c’è da dire che l’ISW avrebbe sottolineato che le unità russe avrebbero abbandonato l’idea dell'accerchiamento delle forze armate ucraine nel Donbass a favore della cattura della regione di Luhansk.
Secondo gli esperti dell'Istituto per lo Studio della Guerra, il comando delle Forze Armate Russe si concentrerà sulla battaglia per Severodonetsk, abbandonando (almeno momentaneamente) il piano iniziale che prevedeva l’accerchiamento totale della Forze Armate Ucraine in più direzioni. Questo che per alcuni è letto come un abbandono, mentre per altri è visto come una mossa strategica. Mossa che vedrebbe le unità russe rallentare la presa da Donetsk a Izyum a favore del completamento della cattura della regione di Lugansk.
L’analisi pubblicata il 15 maggio, sarebbe scaturita in seguito alle dichiarazioni del portavoce militare dell’Oblast Sergey Gaidai, che qualche giorno fa avrebbe dichiarato che lo stato maggiore dell'esercito russo comprendendo l’attuale difficoltà nel catturare la completa regione del Donetsk, causa carenza della “manodopera militare”, avrebbe deciso di contare sulla capacità di raggiungere i confini amministrativi della regione di Luhansk. «L'attenzione prioritaria sarà data alla battaglia per Severodonetsk» aveva dichiarato Gaidai.
Risulterebbe dunque probabile secondo gli analisti che, il comando militare russo, possa dare la priorità alla battaglia di Severodonetsk, il tutto senza tralasciare alcuni sforzi diretti per interrompere le linee di terra ucraine, soprattutto nella parte orientale della regione del Donetsk, dove potrebbe comunque raggiungere un accerchiamento delle truppe ucraine (probabilmente più piccolo di quanto originariamente previsto).
Il tutto spingendo le unità russe più a est, più vicino a Severodonetsk attraverso Rubizhnoye. Sembrerebbe che la causa di questa scelta sia dovuta all’esaurimento dei riservisti pronti al combattimento. L'Isw presume che l'esercito russo stia forzando il proprio comando a reclutare dipendenti da un'ampia varietà di elementi nelle unità dell'esercito regolare e nei marines, comprese le compagnie militari private. Parliamo delle famose Pmc (Private Military Company). Non a caso negli ultimi giorni sono aumentate le richieste di arruolamento di mercenari presso le PMC, tra cui quelli della Wagner.
Senza contare che circa 2.500 riservisti russi stanno ricevendo addestramento nelle regioni di Belgorod, Voronezh e Rostov. (Ma non dimentichiamo che in tutte le guerre e in tutti gli schieramenti, ci sono compagnie private che si schierano a favore dell’una o dell’altra parte). Numerosi anche i contractors che dall’inizio della guerra hanno deciso di affiancarsi anche alle Forze Armate Ucraine, senza contare i combattenti della Legione Straniera.
Risulterebbe quindi improbabile che questo nuovo numero di “riservisti” possa essere sufficientemente utile alla ricostruzione immediata delle unità russe. L’indicazione lasciata dall’Istituto di ricerca, parlerebbe dunque di un rafforzamento degli insediamenti nell'Ucraina meridionale da parte delle forze russe. A loro avviso, ciò indicherebbe che la Federazione Russa stia cercando di stabilire un controllo permanente in questa regione.
I combattimenti a oggi nel Luhansk
A conferma di quanto detto fino ad ora, ad oggi i combattimenti nell’Oblast si sarebbero intensificati. Secondo Sergey Gidai, il portavoce militare del Luhansk: «Forze Armate Russe stanno avanzando da Popasna, Hanno radunato un numero enorme di forze a Severodonetsk».
A detta del portavoce in un’intervista per Current Time avrebbe dichiarato che Kivy/Kiev ora controlla solo il 10% circa del territorio della regione, mentre prima della guerra era circa il 70%. Nella regione sono in corso pesanti combattimenti, anche alla periferia di Rubizhne e nei villaggi satellite di Severodonetsk: Voevodovka, Shchedrishchevo.
«Le tre direzioni più pericolose sono quella di Severodonetsk, Popasnaya e Belogorivka. Questo permetterebbe loro di tagliare completamente la regione lungo l'autostrada Lysichansk-Bakhmut e circondare completamente l'intera parte della regione di Lugansk», inquadrando le possibili strategie delle truppe russe ad oggi.
Ieri 15 maggio dei colpi di mortaio russi hanno colpito l’ospedale locale. Un’intera ala della struttura è stata messa fuori uso mettendo off sia pronto soccorso che sale operatorie. 12 le persone evacuate.
Questi colpi avrebbero ridotto ulteriormente il numero dei posti di ricovero nella regione, riducendo ancora di più la capacità di ricevere feriti. «Sabato abbiamo avuto otto feriti a Severodonetsk a causa dei bombardamenti e anche due morti, sfortunatamente. A Severodonetsk non possono eseguire operazioni gravi, ma possono almeno stabilizzare i feriti gravi o semplicemente i malati gravi in modo che possiamo portarli più lontano verso Dnepr/Dnipro».
Nel mentre a Mariupol si è consumata una piccola tregua che sembra aver dato la possibilità di evacuare i feriti dell’Azovstal. Ma sempre con un ma. L’evacuazione sarebbe avvenuta non in un luogo sicuro e/o neutrale o in un Paese terzo, ma sembrerebbe in ospedali russi. Purtroppo gli evacuati la cui cifra si aggira attorno alla cinquantina o poco più numero da confermare, sarebbero stati presi come prigionieri dalla controparte e la conferma sarebbe avvenuta tramite le dichiarazioni dal Capo della Pattuglia della Polizia di Mariupol, Michail Vershinin. Dalla fine dell’evacuazione a detta del sindaco di Mariupol, Vadym Boychenko, 15 militari e personale medico sarebbero stati uccisi nell’Azovstal e circa 300 militari avrebbero lasciato l’acciaieria durante la notte. (video in basso Mash Tv)
Circa 10 gli autobus che avrebbero lasciato l'Azovstal. Il numero dei militari tra feriti e non sarebbe poco meno di 300. Il viceministro della Difesa dell'Ucraina Hanna Malar avrebbe dichiarato che 53 feriti gravi sono stati evacuati da lì all'istituto medico Novaazovsk (controllato dal Dpr) e che altri 211 militari sono stati portati ad Alenauka (controllate dai russi, ma vicino alla linea del fronte) con corridoi umanitari. Verrà effettuato uno scambio per riportarli a casa.
Ore 23:54 locali la guarnigione "Mariupol" ha completato il compito, ha ordinato di salvare la vita degli uomini dell'Azovstal. Queste le dichiarazione dello Stato Maggiore ucraino, ma continuano le misure per salvare i difensori rimasti sul territorio dell'Azovstal.
I difensori di Mariupol sono gli eroi del nostro tempo si legge nella nota. Rimarranno per sempre nella storia. Presenti nell’Acciaieria, un'unità separata delle forze speciali Azov, la 12a brigata della Guardia nazionale ucraina, la 36a brigata separata dei marines, guardie di frontiera, poliziotti, volontari, la difesa di Mariupol.
In un video pubblicato ieri notte dal Presidente Volodymyr Zelensky sulla situazione ad Azovstal dice: «L'operazione di salvataggio dei difensori di Mariupol è stata lanciata dai nostri ufficiali dell'intelligence militare per riportare i ragazzi a casa. Il lavoro continua e questo lavoro richiede delicatezza nel tempo. Manterremo la massima attività diplomatica anche in altre aree nell'interesse dell'Ucraina».
Il comandante del reggimento Azov Denis Prokopenka ha successivamente dichiarato che i difensori di Mariupol hanno obbedito all'ordine del comando militare supremo di salvare le vite militari, senza specificare quale fosse la decisione in questione.