Dietro ai lanci il sospetto di aiuti da parte dell'Iran. Intanto un'app indica ai civili i rifugi antiaerei in cui ripararsi, mentre la Russia recluta tecnici per la guida remota di quelle che sono le nuove armi del XXI secolo
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Ritornano gli allarmi continui su Kiyv e in numerosissime regioni dell’Ucraina. La notte non è più il momento migliore per colpire, ma lo si fa sempre più indiscriminatamente nell’arco di tutte le 24 ore. “Fortunatamente” la contraerea ucraina fa bene il suo dovere abbattendo più droni possibili, ma è inevitabile che qualcuno sfugga o che pezzi degli stessi UAV distrutti per aria, nel cadere, facciano altrettanti danni sulle case dei residenti, lasciando a volte una scia di morti dietro di loro. Danni che, se paragonati a quelli che potrebbe fare un drone non fermato, in una conta macabra sono cinicamente contenuti.
Solo nella notte del 30 maggio 3 attacchi con droni russi sono stati lanciati su Kiev. Fortunatamente dall’inizio dell’offensiva sulla capitale sembrerebbe che la contraerea di Kiyv/Kiev sia riuscita ad abbatterne 29 su 31.
Ma l’impegno di Mosca nel lanciare attacchi con numerosi UAV potrebbe essere spiegato da un motivo non indifferente. I voli militari cargo dall'Iran verso Mosca, stando ad alcune analisi, sarebbero diventati più frequenti. L'aereo IL-76TD, che apparterrebbe all'Iran, per la seconda volta dal 29 maggio è atterrato nella Capitale russa. Proprio nell’arco di tempo in cui gli attacchi sarebbero aumentati, il che farebbe pensare ad un probabile lotto di nuovi droni kamikaze.
Prima di allora lo stesso velivolo sarebbe stato avvistato all’aeroporto di Mosca il 21 ed il 24 maggio. Così avrebbe riferito anche Channel 24, ma basta fare delle ricerche sulle applicazioni radar come (Flightradar24).
Aprendo una ricerca su questa AppIL-76TD Pouya Air (EP-PUS), un altro cargo sarebbe arrivato da Teheran anche nella mattina del 31 maggio e sarebbe atterrato alle 09:28 all'aeroporto di Vnukovo per poi ripartire alle 10:30 ore locali per l'Iran. Per gli esperti il tempo necessario per scaricare beni militari dall’aereo.
A detta dalla Difesa ucraina, alla data del 24 maggio, sarebbero 900 i droni kamikaze su 1160 abbattuti dalla contraerea del “Paese del grano”. Difatti in quella data il presidente, Volodymyr Zelensky, nel suo discorso serale si sarebbe rivolto direttamente alle autorità iraniane, chiedendo di non sostenere più chi sta facendo dell’Ucraina “carne da macello”.
«Il sostegno al male - rivolgendosi all’Iran- non può essere negato. Anche se abbiamo imparato come abbattere la maggior parte dei vostri droni kamikaze. Quelli che trasferite in Russia. Abbiamo ancora colpi…», ha concluso Zelenskyy.
Pochi giorni dopo questo appello, il ministero degli Esteri iraniano ha sua volta accusato lo stesso presidente ucraino di presunta “propaganda anti-iraniana”, definendo false le sue dichiarazioni.
Lo stesso giorno, il presidente ha presentato alla Rada una risoluzione sulle sanzioni contro l'Iran, che la Verkhovna Rada ha successivamente votato il 29 maggio. Queste saranno valide per 50 anni, durante i quali Teheran non sarà in grado di condurre operazioni commerciali con l’Ucraina, oltre a non poter più trasportare le sue risorse attraverso il territorio del ‘Paese del Grano’.
Un'app per la mappa offline dei rifugi antiaerei
Come tutti abbiamo visto dai video che dimostrano l’attacco nella Capitale Kiyv/Kiev in pieno giorno, molti ricorderemo le notizie legate al primo giugno, dove tre persone sono state uccise durante un attacco missilistico lanciato dal Cremlino. In quella specifica occasione molti civili avrebbero cercato di raggiungere il rifugio del policlinico nel distretto di Desnyan, ma avrebbero trovato la porta era chiusa.
Sulla base di questo è stato avviato un immediato procedimento penale con l'arresto di quattro persone operato dalle locali Forze dell’Ordine. Si tratterebbe del primo vice capo dell'amministrazione statale del distretto di Desnyan, del direttore dell'ospedale e il suo vice per questioni tecniche, nonché della guardia del policlinico.
Così nell'applicazione della città “Kyiv Digital” è apparsa in tempo record una mappa offline dei rifugi antiaerei, oltre alla possibilità di segnalare un rifugio chiuso o inaccessibile. Lo si apprende dal sito web dell'Amministrazione Statale della città di Kiev con riferimento al capo della trasformazione digitale di Kiev e al vice capo del KMDA Petro Olenych.
Per evitare che tragici eventi come quello di ieri notte riaccadano, si spiega che per utilizzare la mappa ‘offline’ dei nascondigli, gli utenti devono accedere all'applicazione solo una volta con connessione Internet e a quel punto la mappa verrà caricata automaticamente in background.
Inoltre si consiglia a tutti i cittadini che non sono riusciti ad entrare nel rifugio conosciuto, di denunciare il caso selezionando sulla mappa il luogo esatto, in modo che il dipartimento responsabile riceva immediatamente l’informazione trovando una soluzione immediata alla situazione.
E mentre i civili si rifugiano la Russia investe su nuovi tecnici UAV
Per chi ancora crede che la guerra sia fatta solo di uomini che escono da una trincea esultando per una vittoria o urlando per una sconfitta, nel XXI secolo la guerra è vissuta anche e soprattutto con un’ottica futuristica. Non solo fanti, artiglieri, carri armati, paracadutisti, Forze Speciali e via dicendo, ma i nuovi operatori sono quelli in grado di gestire con guida remota un drone. Difatti si legge su una pagina Telegram russa: “La produzione di UAV è stata lanciata su Sakhalin. Volontari provenienti da tutta la Russia volano qui per il servizio e la formazione gratuita. Di che cosa hai bisogno? Lascia una richiesta sul sito "Contractservice.rf" o per telefono 8(800)100…”.
Si spiega che si accettano uomini dai 18 anni in su sia di origine russa che straniera legalmente inseriti nel territorio russo e a chiunque accetta vengono assicurate garanzie sociali di base dal Ministero della Difesa della Federazione Russa, così come alle famiglie dei soggetti che decidono di investire in questa specializzazione e poi si legge “…E, come previsto, posti per i propri figli senza fila all'asilo, a scuola, nei circoli sportivi, cure mediche gratuite e mutui comunali”. Il problema è però che a morire sono ancora centinaia di migliaia di uomini mandati in prima linea come carne da macello e senza possibilità di scelta, perché o ti arruoli o ti arruoli, il “NO” non è contemplato.