VIDEO | I russi hanno praticamente preso la "nuova Mariupol", importante perché diventata una dei principali simboli della resistenza ucaina
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Il 20 maggio, Yevgeny Prigozhin il Capo della Pmc Wagner ha dichiarato che Bakhmut era sotto il pieno controllo delle sue truppe. Più tardi, il ministero della Difesa russo ha anche parlato di “liberazione” della città. Sottolineando come da luglio 2022 siano in corso feroci battaglie per la conquista da parte degli occupanti.
Il 21 maggio, Vladimir Putin si è congratulato con i mercenari e i militari per il completamento dell'operazione e la Russia ha celebrato la vittoria della battaglia per Bakhmut.
Immediatamente dopo i festeggiamenti la Wagner di Yevgeny Prigozhin e il Ministero della Difesa della Federazione Russa hanno annunciato senza lasciare fraintendimenti che la città era stata completamente catturata. Dal suo lato Kiyv o Kiev è stata costretta a riconoscere che la situazione a Bakhmut è diventata critica, lasciando intendere che non esiste l’idea di mollare e che i combattimenti in periferia sono ancora in corso.
Secondo il vice ministro della Difesa ucraino, Hanna Malyar le forze russe avrebbero perso alcune delle alture di comando intorno alla città e l'esercito ucraino starebbe creando una sorta di semi-accerchiamento. Queste feroci battaglie hanno portato da entrambe le parti ingenti e pesanti perdite umane, ma ciò non sembra essere un motivo utile per immaginare la fine del conflitto.
Difatti perdere completamente Bakhmut significherebbe perdere una seconda Mariupol, con la differenza che la prima aveva un’importanza strategica a livello geografico poiché con uno sbocco sul Mar D’Azov, mentre questa dall’inizio del conflitto ha assunto un’importanza simbolica oltre che strategica, poiché diventata uno dei principali simboli della resistenza ucraina all'invasione russa.
Simbolo della resistenza ucraina
La città si trova in una pianura corollata da una cresta di colline che formano una linea difensiva naturale, difatti sono le colline e non gli edifici della città che coprono il nord e il centro del Donbass da una potenziale offensiva delle forze armate russe (RF). Prima della guerra Bakhmut, come ampiamente scritto in altri articoli era definita la ‘strada della vita’ poiché era anche un importante arteria di comunicazione su gomma.
Ma dopo una serie di sconfitte subite dalle forze armate ucraine nell'estate del 2022, le strade che rendevano questo avamposto importante per la Difesa stessa hanno perso importanza, poiché diventate impraticabili.
A rigor di logica, in quella fase della guerra, pareva avere senso difendere Bakhmut a patto che non vi fosse un coinvolgimento eccessivo di risorse. Tuttavia, dopo aver perso Lysychansk e Severodonetsk nell'estate del 2022, le autorità ucraine sembra abbiano deciso di non voler più perdere una sola città.
Infatti le forze armate russe si erano avvicinate a Bakhmut all'inizio di agosto 2022, proprio nel momento in cui l’offensiva delle RF aveva ripreso gli attacchi anche contro Kharkiv. In quello stesso periodo a seguito della battaglia per Lysychansk, le unità di Mosca si ritrovarono con poche risorse e umore troppo basso per poter affrontare una nuova battaglia, mantenendo le posizioni prese fino ad ottobre, fino a quando i distaccamenti mercenari della PMC Wagner furono trasferiti a Bakhmut dal sud.
Iniziarono così i recenti combattimenti per la presa di Soledar e della stessa Bakhmut, anche se all’inizio la resistenza ucraina teneva bene la difesa, costringendo i mercenari della Wagner a stanziare nella periferia della città.
I rinforzi
Il mese di dicembre coincise con i nuovi arruolamenti della Wagner che aprirono come sempre le porte a tutti coloro che fuggivano da carceri, prigionieri costretti a combattere e a tutti coloro che non avevano nulla da perdere e a cui è stato promesso l’indulto in caso di arruolamento per combattere contro l’Ucraina. Grazie a questo la Wagner è riuscita a catturare l'area fortificata delle forze armate a sud di Bakhmut trasferendo di fatto parte dei distaccamenti a Soledar. L'11 gennaio, Soledar era stata presa, mentre le unità ucraine in ritirata non erano in grado di stabilire una nuova linea di difesa nelle colline ad ovest di esso.
Questo ha permesso ai mercenari della Pmc di aggirare Bakhmut dal nord accerchiando la città. Il Comando ucraino a questo punto avrebbe potuto ritirare la guarnigione dalla città, ma Kiev ha deciso di non voler perdere Bakhmut trasferendo ingenti risorse ad ovest della stessa. Questa mossa, ritenuta folle da alcuni strateghi militari, ha davvero permesso alle forze armate ucraine, fino a poche settimane fa, di respingere i tentativi della PMC di circondare Bakhmut. Purtroppo la lunga resistenza e le disastrate vie di collegamento per rimpinguare la fornitura di armi e uomini hanno reso impossibile un’ulteriore difesa della città. A questo si lega il fatto che purtroppo le perdite delle forze armate dell'Ucraina dentro e intorno a Bakhmut sembra siano aumentate in modo esponenziale.
Ma come gli ucraini, anche le risorse della Pmc Wagner hanno subito grosse perdite, con tanto di lamentele da parte del suo fondatore e Comandante in Capo Yevgeny Prigozhin che lamentando la mancanza di munizioni e accusando le forze armate russe di aver abbandonato il campo, ha iniziato a fare uso indiscriminato di gruppi d'assalto mercenari, comportando un grande dispendio di munizioni per l'artiglieria della Wagner già a secco.
Munizioni che già dalla fine dell’inverno, il Ministero della Difesa della Federazione Russa aveva ridotto, vietando a Prigozhin anche il rinnovo dei contratti ai mercenari con nuove compagnie private. Così già ad aprile il Comandante in Capo della Wagner aveva reso palese il suo unico obiettivo: conquistare Bakhmut anche se più volte nei suoi lanci Telegram aveva sostenuto che l’obiettivo era quello di esaurire più risorse possibili delle forze armate ucraine.
Nel mese di maggio di fatto è stata l’artiglieria della Wagner a distruggere diversi blocchi di grattacieli, costringendo le unità delle forze armate ucraine a lasciarli per rifugiarsi in garage e/o campi fuori città.
Su chi ha perso di più non c’è una reale stima, sta di fatto che la battaglia per la liberazione di Bakhmut è ancora aperta. Anche se a seguito di questa “vittoria” della Wagner, Prigozhin si sente ad oggi in posizione di privilegio e per ottenere quanto glie è stato tolto fino ad oggi ha già annunciato che la PMC si prenderà una pausa alla fine di maggio.