Dallo scoppio del conflitto in Ucraina si è parlato di tante cose, corrette o meno, fake news, propaganda e chi più ne ha più ne metta, ma ci sono delle realtà oggettive sulle quali si sorpassa, come un’iniziale possibilità di pace legata alla neutralità dell’Ucraina nei confronti della Nato.

Premesso che uno Stato sovrano ha il diritto di fare ciò che più ritiene opportuno per la propria sicurezza, libertà e crescita e anche vero che lo stesso vale per uno Stato che si sente minacciato e che cerca di difendere la propria sovranità e i propri confini. Nella primavera del 2022 la Russia voleva porre fine alla guerra in cambio dello status neutrale dell'Ucraina, che avrebbe obbligato Kiev/Kyiv a non aderire mai alla Nato.

Questa breve premessa per spiegare che a fine novembre tra i quotidiani russo-ucraini era riemersa la narrazione che accennava ad una possibile tregua, ma solo con le premesse o l’obbligo di non adesione all’Alleanza Atlantica. Proposta che per Kiev/Kyiv aveva ed ha tutt’ora il sentore di una trappola che potrebbe permettere a Mosca di riorganizzare le forze e colpire ancora una volta un’Ucraina ormai stanca e a breve probabilmente priva del massiccio sostegno occidentale ricevuto fino ad oggi. Difatti sull’adesione alla Nato la stragrande maggioranza degli ucraini ritiene inaccettabile o non ritiene conveniente rifiutare l'adesione all'Alleanza Nord Atlantica in cambio di una possibile pace ottenuta con un’imposizione durante dei negoziati con la Russia.

Secondo i dati pubblicati dal Centro di ricerca Nuova Europa, in caso di referendum, il 78% dei cittadini ucraini intervistati voterebbe a favore dell’adesione all’Unione Europea, mentre il 77% sarebbe favorevole all’adesione alla Nato.

Lo dimostrerebbero anche i risultati del sondaggio nazionale ‘Dinamica degli atteggiamenti ucraini nei confronti delle unioni internazionali’ condotto dal gruppo sociologico Rating effettuato il 22-23 novembre tra i cittadini ucraini.

Secondo loro, solo il 5% degli intervistati è contrario all'adesione all'Ue e alla Nato. Allo stesso tempo, nel mese di luglio, l'adesione dell'Ucraina all'Unione Europea e all'Alleanza del Nord Atlantico è stata sostenuta da un numero maggiore di intervistati, rispettivamente l'85% e l'83%.

Importante anche il dato che sottolinea come l'idea che l'Ucraina aderisca alla Nato entro i limiti dei soli territori controllati dallo Stato (escludendo quelli persi durante il conflitto in corso) sarebbe considerata inaccettabile da oltre la metà degli intervistati con il 51%. A sostegno dell’adesione senza i territori attualmente persi il 44% sarebbe favorevole.

Secondo l'indagine, la quota di coloro che sono indecisi o non vorrebbero votare al referendum per l'adesione all'Ue, se si terrà, è aumentata: rispettivamente del 3% e del 14%.

A tal proposito, mercoledì l'Ucraina ha presentato e concordato con i suoi alleati un programma per soddisfare i requisiti della Nato per l'ingresso della stessa nell'Alleanza.

Come riportato da diversi quotidiani ucraini, il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba ha respinto qualsiasi idea e/o proposta per un compromesso territoriale con la Federazione Russa.  

Sempre nel caso in cui il referendum dovesse essere effettuato, il 78% dei cittadini ucraini intervistati voterebbe aderire all’Unione Europea, mentre il 77% sarebbe favorevole all’adesione alla Nato.

Con tali premesse a monte è davvero difficile prevedere un’imminente pace o fine delle ostilità, senza tralasciare il fatto che nonostante l’attuale andamento dell’offensiva e della controffensiva, che si trovano al momento in una posizione di stallo, l’Ucraina potrebbe non andare oltre le posizioni già conquistate e l’ipotesi di una guerra che si trascinerà per logoramento prende sempre più forma.