Nuovo scontro del presidente ff con Boccia in Conferenza Stato-Regioni, poi un lungo vertice di maggioranza. Alla fine, anche per la mediazione della Lega, si decide di presentare una semplice e innocua mozione per chiedere la revoca delle restrizioni
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Ancora momenti di tensione tra il governo nazionale e la Regione a palazzo Campanella prima dell'inizio dei lavori del Consiglio.
Il presidente ff Nino Spirlì ha preso parte alla riunione della Conferenza Stato-Regioni durante la quale ha chiesto le dimissioni del ministro alla Salute Roberto Speranza dopo la bufera mediatica che ha travolto il commissario ad acta per il piano di rientro Saverio Cotticelli.
A mediare ha provato il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia che ha invitato il presidente ff a moderare i toni auspicando che il Consiglio mantenga un atteggiamento collaborativo con l'esecutivo nazionale.
Dopo la sfuriata in Conferenza, una lunga riunione dei partiti di maggioranza si è a lungo protratta per stabilire la strategia per la seduta incerta se approvare una mozione da presentare al governo per chiedere che la Calabria diventi zona gialla o dare mandato alla giunta di approvare una autonoma ordinanza.
In questo caso ci si sarebbe trovati davanti a un nuovo scontro istituzionale con il governo nazionale che in automatico avrebbe dovuto impugnare l’atto regionale. Proprio nelle more della discussione è arrivata la pronuncia del Tar sulla richiesta di sospensiva che la Regione aveva fatto ricorrendo contro il dpcm di Giuseppe Conte che ha inserito la Calabria tra le zone rosse. Anche questo ha influito sulla decisione di abbassare lo scontro, per come anche fortemente voluto dalla Lega che è stata presenta a palazzo Campanella con l’intero stato maggiore, a partire dal commissario regionale Cristian Invernizzi.
Con un ritardo di oltre tre ore, dunque, la seduta ha potuto avere inizio con il minuto di silenzio che il presidente Domenico Tallini ha fatto osservare in memoria delle governatrice Jole Santelli.
Prima che cominciasse il dibattito è stato il presidente Spirlì a relazione su quanto avvenuto e rimettendo ogni responsabilità sulla gestione dell’emergenza Covid sul commissario Cotticelli.
Spirlì ha passato in rassegna le risorse stanziate e non utilizzate dalle varie Asp e dato lettura di una lettera che la governatrice aveva inviato al governo specificando come la Regione fosse stata completamente esautorata dalla gestione dell’emergenza. «Tutte le scelte in Calabria competono al governo e ai suoi commissari – scriveva Santelli - sono stata attenta a evitare lo scontro istituzionale, ma chi decide di commissariare deve poi avere coraggio di assumersi le responsabilità. Nell’ultima riunione avuta con Arcuri, Boccia e Speranza si è stabilito che nelle Regioni in cui c’è il commissario ad acta la Regione non è soggetto attuatore. La Regione, dunque, è stata totalmente esautorata».
Spirlì ha poi specificato che dei primi 45 milioni messi a disposizioni dal governo per l’acquisto delle apparecchiature sanitarie tutto sarebbe stato speso nei termini previsti, mentre la seconda parte da 54 milioni è gestita direttamente dalle Aziende Ospedaliere individuate come soggetti attuatori.
«Sono dunque stati attacchi volgari e asserviti quelli che abbiamo subito – ha detto Spirlì – alla stampa chiedo di difendere la nostra terra e non di avvelenare i pozzi. Specialmente dopo quanto successo ieri sera con l’intervista di Cotticelli che ha ammesso di non aver predisposto alcun piano di emergenza per il contrasto al Covid 19. Era un mistero?».
Compatta la maggioranza sulla necessità di chiedere con forza l’inserimento in zona gialla della nostra Regione, mentre il centrosinistra ha presentato autonoma mozione per chiedere prudenza e l’attuazione di tutti gli interventi necessari per uscire appena possibile dall’emergenza ma senza «fare campagna elettorale» davanti a una situazione così grave dal punto di vista epidemiologico.