Il sindaco Mario Occhiuto ha partecipato, insieme al dirigente del settore finanziario Francesco Giovinazzo, alla seduta della Commissione consiliare sul Bilancio presieduta da Giuseppe d’Ippolito e convocata per offrire una serie di chiarimenti sulle conseguenze del dissesto nella erogazione dei servizi pubblici, in particolare di quelli a sostegno delle categorie disagiate.

Le difficoltà dei nuovi dirigenti

«L’indirizzo politico fornito agli uffici – ha detto Mario Occhiuto – è quello di continuare a portare avanti i servizi sociali. Negli ultimi anni abbiamo costruito un sistema valido, anche con ricadute occupazionali, di sostegno alle fasce più deboli e meno abbienti. Le difficoltà nel reperire le risorse necessarie ci sono sempre state. Oggi paghiamo anche lo scotto – ha sottolineato il sindaco - di avere dei nuovi dirigenti, molto preparati ma catapultati improvvisamente in un sistema molto complesso. E poi con il dissesto è mutato il quadro, le flessibilità sono diminuite. Alcuni servizi a domanda individuale, come la mensa scolastica, per legge possono essere erogati solo in presenza di una copertura delle spese a carico dei cittadini che può arrivare anche al cento per cento».

Taglio all’emergenza abitativa

Il sindaco ha informato la Commissione che tra le scelte adottate per il 2020 c'è quella di tagliare i fondi per l’emergenza abitativa. Si tratta del contributo assegnato alle famiglie in difficoltà per pagare l’affitto di casa. I nuclei beneficiari sono circa 180. Questa misura è diventata un doppione del reddito di cittadinanza nel cui calcolo è prevista anche una quota specificatamente destinata alla corresponsione dei canoni mensili. Nei prossimi giorni il settore welfare comunicherà la novità ai cittadini interessati. Per il 2019 invece le somme sono state impegnate con apposita determina, ma non saldate.

In attesa dei commissari

Su questo e su tutti gli altri debiti dell’amministrazione comunale, maturati fino al 31 dicembre, la competenza spetta all’Organismo Straordinario di Liquidazione. Si tratta dei commissari che saranno chiamati a gestire la massa passiva. Il Ministero dell’Interno non ha ancora provveduto alle designazioni. La legge al riguardo, non indica un termine ma il prolungarsi della vacatio rischia di paralizzare l’attività amministrativa, con notevoli disagi per i cittadini, soprattutto per quelle aziende che attendono il soddisfo dei loro crediti.

Diatriba sul bilancio di riferimento

L’amministrazione mantiene invece la competenza sugli impegni finanziari assunti a partire dal primo gennaio 2020. In attesa dell’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato, ovvero dello strumento contabile pluriennale che dovrà indicare le traiettorie da seguire per rientrare dal default, l’attività del comune prosegue provvisoriamente con il vincolo di non poter impegnare somme complessivamente superiori a quelle previste nell’ultimo bilancio approvato, comunque nei limiti delle entrate accertate. I relativi pagamenti non possono superare mensilmente un dodicesimo di tali somme. A Palazzo dei Bruzi fino a ieri erano convinti che il bilancio di riferimento fosse quello del 2019. Soltanto nelle ultime ore si è fatta strada l’ipotesi che si tratti invece del bilancio di previsione 2020.

Partite contabili estremamente ridotte

La differenza è sostanziale: la previsione del 2020 era stata approvata all’indomani della bocciatura sancita dalla Corte dei Conti e alla vigilia del pronunciamento delle Sezioni Riunite. Lo strumento contabile quindi era stato redatto riducendo all’osso le spese anche per i servizi essenziali, con l’obiettivo di convincere i magistrati di poter rientrare dall’esposizione debitoria contraendo gli esborsi. In quella sede si era così intervenuti con un netto taglio su più capitoli di spesa. L’idea era quella di ripianarli con un'apposita variazione appena le circostanze lo avessero consentito.

Sollecito al Ministero dell’Interno

A margine della seduta della Commissione è infine maturata l’idea di inviare una lettera al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese per sollecitare la nomina dell’Organismo Straordinario di Liquidazione, in maniera tale da consentire lo sblocco dei pagamenti a copertura dei debiti accumulati fino al 31 dicembre 2019.