«Caro Mimmo, avrei preferito, per evitare ogni rischio di polemica, non raccogliere le inspiegabili provocazioni che hai inteso lanciare mediante i tuoi ultimi interventi sulla stampa, ma i riferimenti alla mia persona e al partito al quale mi onoro di appartenere meritano una riflessione sincera, trasparente e scevra da ogni ipocrisia». Così Wanda Ferro in una lettera aperta al consigliere regionale Domenico Tallini.


«Ti confesso – prosegue la Ferro - che ho voluto rileggere "a freddo" le tue dichiarazioni per evitare che un commento "a caldo" potesse essere dettato dalla impulsività. Devo dire che, pur concedendo tutta la benevolenza di questo mondo, le tue affermazioni sono gratuitamente offensive e oltrepassano ogni limite del galateo, e non solo di quello politico».
La deputata di Fratelli d’Italia ha incalzato: «Comprendo che la tua sconfitta alle ultime elezioni politiche, che ti do atto di avere affrontato senza che alcuno ti abbia fornito qualche sorta di paracadute, abbia contribuito a determinare una sorta di stato confusionale, ma ciò non dovrebbe esimerti dal ricordare che la tua elezione a consigliere regionale è avvenuta proprio grazie alla mia candidatura alla presidenza».


Quanto all’accusa di «essermi candidata alla presidenza solo per diventare consigliere regionale, che oggi sostanzialmente svilisce il progetto di cambiamento della Calabria che avevamo messo in campo pur nella prospettiva di una probabile sconfitta, e che cinque anni fa tu hai sostenuto e condiviso - evidentemente soltanto perché utile al tuo personale interesse politico - ricorderai che il mio ingresso a Palazzo Campanella è avvenuto soltanto grazie ad una sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionale quella legge elettorale approvata in scadenza di legislatura e che tu conoscevi bene, essendo componente della giunta in carica».
«Vedi, caro Mimmo – ha concluso la Ferro -, ognuno ha la sua storia politica, tutti la conoscono e non spetta certamente a te giudicare la mia, che è una storia di servizio, di coerenza e di militanza sempre dalla stessa parte».