In tanti guardano con attenzione alle mosse della pasionaria di Fi, reduce dalla perdente ma assai combattiva campagna elettorale dello scorso anno e possibile valore aggiunto per le formazioni in via di costituzione. Già perché è passato giusto un anno dall’elezione di Mario Oliverio alla guida della Regione Calabria che ha coinciso con la clamorosa esclusione della Ferro, miglior perdente alle regionali del 2014. Una ferita che ancora brucia, ma che non ha scoraggiato per nulla Wanda, così come lei stessa ha avuto modo di spiegare a “Politicaltour”, la trasmissione radiovisiva che Alessandro Russo ha dedicato proprio al primo anno di governo di centrosinistra e, di conseguenza, anche alla sconfitta del centrodestra.
Wanda ha ricordato quella anomalia “neanche in Uganda ci sono norme del genere” che ha privato, e anche adesso priva, l’opposizione della sua naturale leader, la candidata alla carica di governatore che ha condotto una campagna elettorale probabilmente persa in partenza, ma con lo spirito e la passione di sempre. Mettendoci la faccia e assumendosi ogni responsabilità. Perfino quella della sconfitta che, evidentemente, aveva ragioni più grandi e profonde che investivano una classe dirigente intera e non certo Wanda Ferro in quanto singola. Eppure davanti a tanta correttezza e coerenza, la Ferro ha dovuto fare “con molti traditori”, anche all’interno del suo partito. Le modifiche alla legge elettorale che di fatto l’hanno esclusa dal Consiglio regionale sono state approvate sul finire della passata legislatura che era targata di centrodestra. “Non credo che il presidente Francesco Talarico sia immune da responsabilità – ha ribadito anche ieri Wanda Ferro dai microfoni di Videotouring – così come sono evidente le responsabilità della maggioranza di centrodestra e anche della minoranza di centrosinistra che non ha svolto il suo ruolo di controllo”.


Ne ha per tutti Wanda Ferro. E non potrebbe essere altrimenti, dopo un anno vissuto fuori dall’agone che le sarebbe spettato e ancora in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale sul ricorso che ha presentato per ottenere giustizia e anche quel seggio che ingiustamente le è stato strappato via. “La pronuncia della Corte dovrebbe arrivare entro gennaio – ha spiegato la Ferro – e spero che possa fare finalmente giustizia con la correzione di una norma che è evidentemente incostituzionale”. In realtà il ricorso presentato da Wanda, insieme a quello che ha proposto la Dc di Rotondi e che investe l’intera legge elettorale e non solo la norma che esclude il miglior perdente dal Consiglio regionale, sta facendo tremare Oliverio e i suoi. Più di qualche costituzionalista immagina, infatti, che la Corte con la sua pronuncia possa arrivare a dichiarare incostituzionale l’intera elegge elettorale, determinando una chiusura anticipata dell’attuale legislatura.
Si vedrà con l’anno nuovo, insomma, che futuro aspetta il governo della Calabria. E si capirà anche quale sarà il futuro di Wanda Ferro che ha confermato di avere avuto “proposte importanti e allettanti da tanti partiti della destra”, ma di avere scelto per il momento di rimanere in Fi, dove continua a ricoprire il ruolo di vice coordinatrice. Per una questione di “coerenza” la Ferro vuole aspettare la pronuncia della Corte all’interno del suo partito che pure non l’ha tutelata come lei stessa si sarebbe immaginata. “Dovessi rientrare in Consiglio mi iscriverei al gruppo di Fi guidato da Nicolò. Poi ci sarà tempo di capire i nuovi eventuali equilibri e decidere il da farsi”. Una volta avuta giustizia all’interno del partito che ha guidato in campagna elettorale, la Ferro chiuderebbe il cerchio e si sentirebbe libera di assumere ogni tipo di decisione.
 
 

Riccardo Tripepi