Dopo il colpo di coda sui vitali in Consiglio regionale, con la leggina approvata sul finire dell’ultima riunione, interviene il deputato grillino Alessandro Melicchio che grida allo scandalo. «È incredibile e indecente quello che è successo nell'ultima seduta del Consiglio regionale calabrese. Mentre l'intero Paese sta attraversando una terribile situazione emergenziale, i politici della regione pensano soltanto alle loro tasche e hanno approvato, all'unanimità, una legge che consente loro di prendere il vitalizio anche nel caso la loro elezione venga annullata e il loro mandato da consigliere regionale finisca anticipatamente».

 

Ma il deputato del MoVimento 5 Stelle si spinge oltre: «Queste sono le priorità, in questo momento così difficile -prosegue Melicchio - dell'intero Consiglio regionale: i propri portafogli. La proposta di legge numero 10, infatti, approvata in tutta fretta proprio alla fine della seduta, quasi per non farsene accorgere, è stata firmata da tutti i capigruppo, di maggioranza e di opposizione, senza neanche un consigliere che abbia avuto da obiettare a questa ennesima indegna proposta. Già a maggio dello scorso anno i consiglieri regionali della passata legislatura avevano reintrodotto all'unanimità i vitalizi. I neoeletti calabresi continuano sulla stessa linea e invece di pensare ai tanti problemi della nostra terra, hanno ritenuto urgente occuparsi del proprio tornaconto, con un ritocchino alla già vergognosa legge di maggio 2019, estendendola a chi non dovesse completare la legislatura, per poter continuare a versare i contributi e poi passare all'incasso, a prescindere dalla durata del mandato».

 

«Ricordando le parole della Santelli, - prosegue il parlamentare del M5s - che non ha escluso problemi giudiziari alla Regione, e quanto successo ad un solo mese dalle elezioni, con il neoconsigliere regionale di Fratelli d'Italia, Domenico Creazzo, finito agli arresti domiciliari per il reato di scambio elettorale politico mafioso nell'ambito di un'inchiesta della Dda di Reggio Calabria, in effetti si capisce come la preoccupazione di andare a casa anticipatamente, senza poter ricevere l'agognato vitalizio, sia stata in cima alle loro preoccupazioni. Così nell'ultima seduta del Consiglio regionale abbiamo assistito all'ennesimo schiaffo ai calabresi, per di più perpetrato in questo momento di difficoltà per tutti i cittadini. E tutto ciò mentre giace nei cassetti la nostra proposta di legge di iniziativa popolare Taglio Privilegi, che consentirebbe una riduzione dei costi della politica regionale. Nella Regione più povera e peggio amministrata d'Italia dobbiamo ancora occuparci dei vitalizi di tutti questi pessimi politicanti attaccati solo ai soldi e alle poltrone. C'è una sola parola per tutto questo: vergogna».