Dopo l'approvazione in I Commissione della riforma del trattamento pensionistico dei consiglieri il deputato grillino Melicchio ha parlato di aggravio per le casse regionali. Secca la replica dei consiglieri: «Si vada a leggere le norme»
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Neanche il tempo di essere approvata dalla I Commissione del Consiglio regionale la legge che riduce i vitalizi degli ex consiglieri e introduce il sistema contributivo per i consiglieri in carica e i futuri loro colleghi, che i Cinque Stelle partono alla carica. E lo fanno con il deputato Alessandro Melicchio che critica aspramente la norma parlando di “reintroduzione dei vitalizi”.
«Sono arrabbiato – dice Milicchio - Quest’atto è di una gravità assoluta. Invece di diminuire i costi della politica regionale come indicato dai calabresi che hanno firmato e sottoscritto in massa la nostra proposta di legge regionale di iniziativa popolare ‘Taglio Privilegi’, accantonata in fretta da questi politicanti, oggi la prima Commissione ha approvato la proposta di legge Morrone ‘Introduzione del Metodo Previdenziale Contributivo per i Consiglieri regionali eletti nelle legislature decima e successive’ che prevede, come si può leggere nella tabella dei costi allegata alla stessa proposta di legge, un costo per le tasche dei calabresi di 2 milioni e mezzo di euro in più all’anno».
Il parlamentare pentastellato prosegue. «Si introducono nuovamente i vitalizi aboliti nel 2011, per la somma di 100 mila euro a testa, che verrà erogato dal 2019 in poi a questi vergognosi consiglieri regionali. Di questi contributi ben 72 mila verranno versati dalla Regione. Come se non bastasse nella proposta approvata si prevede anche il trattamento di fine mandato, di 15 mila euro l’uno, per una spesa complessiva di 2 milioni e mezzo. La classe politica regionale peggiore di sempre – conclude Melicchio – sta sfidando impunemente tutti i cittadini. Dovrebbero solo vergognarsi di aver pensato ad un simile schiaffo sferrato a tutta la Calabria e invece all’unanimità hanno votato per autoassegnarsi più soldi, l’unico loro interesse in questo scorcio di fine mandato».
Immediata la replica da parte del Consiglio regionale che è stata affidata al proponente di uno dei due testi di legge approvati in Commissione Giuseppe Giudiceandrea. «Consigliamo al deputato Melicchio, prima di incorrere in nuove inutili arrabbiature, di provare a dare una rapida lettura dei testi di legge approvati in Commissione. Già... i testi, al plurale. Il primo, a firma del sottoscritto, che abolisce i vitalizi introducendo anche per gli ex consiglieri regionali il sistema di calcolo contributivo per la loro pensione, riducendone in via definitiva e strutturale peraltro l’ammontare mensile; il secondo, a firma del consigliere Morrone, che lungi da reintrodurre qualsivoglia forma di vitalizio, obbliga i consiglieri regionali a versare i contributi per la pensione, partecipando finalmente così al sistema pensionistico nazionale come richiesto del presidente Inps Tito Boeri. È evidente dunque la confusione fatta da Melicchio, forse inalberatosi fin troppo per aver visto affrontato, e meglio, un tema caro alla sua parte politica, ma nel quale non può terminare l’azione politica di un consiglio regionale impegnato su più fronti e con i problemi cogenti ed urgenti dei calabresi».
Giudiceandrea specifica i risparmi che saranno ottenuti dal Consiglio con l’approvazione dei due nuovi testi di legge.
«Il risparmio per i vitalizi degli ex consiglieri ammonta a un milione e duecentomila euro circa all'anno, mentre la spesa per i contributi dei nuovi consiglieri è zero perché si sgravano totalmente dall’imposta netta Irpef che già paghiamo».
Del resto le normative approvate sono richieste dal governo nazionale che ha obbligato per legge le Regioni ad abolire i vitalizi e ridurli entro il 31 marzo prossimo per evitare il taglio dei trasferimenti statali.
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