Il primo cittadino lascia dopo nove anni. A votare la mozione sette consiglieri tra cui tre di maggioranza, ecco le motivazioni
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In Consiglio comunale a Villapiana, una scia di tensione e insoddisfazione ha portato all'approvazione della mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Paolo Montalti che lascia così dopo nove anni da primo cittadino e altri dieci fatti tra gli anni '80 e '90. La votazione ha visto un insieme eterogeneo di consiglieri, con quattro provenienti dalla minoranza e tre dal gruppo misto della maggioranza, unirsi per contestare la gestione amministrativa del sindaco.
Sette consiglieri, tra cui membri chiave del gruppo "Insieme per Villapiana" e dell'indipendente "SiAmo Villapiana", hanno formalmente presentato la richiesta di sfiducia, sottolineando una serie di preoccupazioni legate alle decisioni recenti del sindaco Montalti. Questo collettivo di consiglieri, in parte estraneo alla sua coalizione di appoggio, ha gettato un'ombra significativa sulla continuità dell'attuale amministrazione. Tra i motivi principali che hanno alimentato la sfiducia, spicca la decisione del sindaco di indire due concorsi a pochi mesi dalle imminenti elezioni amministrative. Questa mossa, apparentemente senza una chiara maggioranza consiliare, ha scatenato polemiche tra i consiglieri, evidenziando una mancanza di consenso interno. Inoltre, la nomina del nuovo amministratore unico della società in house BSV senza il preventivo avallo del consiglio comunale ha sollevato critiche significative, poiché tale organo è deputato a legittimare tali scelte. Il sindaco Montalti, per via delle intervenute modifiche, potrà ricandidarsi per il terzo mandato.