Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
Dopo le dichiarazioni rilasciate da Diego Brancia, presidente di Rete civica vibonese, nel quale ha spiegato che l’accordo con Lo Schiavo è “naufragato per l'assenza di chiarezza su temi centrali quali la vicenda Aterp, lo svolgimento delle Primarie e gli “unti” da Calabria Etica”, Giuseppe Cutrullà, membro della segreteria cittadina Pd, risponde alle accuse e chiarisce che “le argomentazioni con cui l’avv. Diego Brancia, presidente di Rete civica vibonese, tenta, senza riuscirci, di giustificare il suo evidente trasformismo politico sono risibili, oltre che chiaramente contraddittorie. Esse sono la incontestabile dimostrazione che la sua idea della politica è distante anni luce da quella che ha indotto Antonio Lo Schiavo ad impegnarsi in prima persona per il riscatto di questa nostra città”.
“Brancia ha infatti dichiarato di non aver voluto stringere l’alleanza con il centrosinistra di Lo Schiavo per via delle due note questioni di Aterp e Calabria etica. Ebbene, si tratta di affermazioni false con le quali egli cerca di “nobilitare” il suo voltafaccia. Posso infatti affermare – continua Cutrullà - senza tema di smentita in quanto ero presente all’incontro tra Lo Schiavo e Rete civica, che i motivi sono molto meno nobili, anzi non sono nobili per niente ed è bene che i cittadini, e gli stessi aderenti a Rete civica (verosimilmente ignari) ne siano messi a conoscenza”.
“E’ appena il caso di rilevare l’inconsistenza fattuale dei motivi addotti da Brancia – spiega ancora Cutrullà - Antonio Lo Schiavo, infatti, non ha avuto assolutamente nulla a che vedere con la vicenda Aterp né con quella di Calabria etica. Va anzi rilevato che l’avv. Brancia, scegliendo ora di sostenere Costa, si è alleato con Forza Italia, il partito di Nazzareno Salerno, che da assessore regionale era colui dal quale Calabria etica dipendeva... Una contraddizione evidente che la dice lunga sulle reali motivazioni del suo voltafaccia e sulla sua abitudine al trasformismo politico in funzione di posti di potere”.
“La verità incontestabile, infatti, è che nel citato incontro (ufficiale), mentre Lo Schiavo parlava di problemi e programmi per la città, l’avvocato Brancia ha tagliato corto chiedendo al nostro candidato sindaco di garantire un assessore della futura giunta alla pseudo lista da lui approntata. A questa richiesta Lo Schiavo ha opposto un netto rifiuto, per come ha sempre fatto con gli altri suoi interlocutori, affermando che in questa fase non si doveva parlare di posti di potere bensì di idee e programmi per la città e che della composizione della giunta si sarebbe parlato dopo, alla luce dei risultati elettorali. Questo dunque il reale motivo, l’unico – conclude Cutrullà - del trasformismo di Brancia”.