Doppio sopralluogo della sottosegretaria per il Sud, Dalila Nesci, nel porto di Vibo Valentia e nell’area industriale del capoluogo, rispondendo ad un invito di Confindustria che crede nella possibilità che i due punti nevralgici per lo sviluppo possano essere sempre più integrati. «Il porto – ha detto l’esponente del governo – ha una vocazione polifunzionale che dobbiamo incentivare mentre tramite la Zes dobbiamo unirlo al retroporto». La sottosegretaria, ricevuta dal comandante della Capitaneria Massimiliano Pignatale, è stata accompagnata nella sua visita dal presidente dell’Autorità di sistema portuale, Andrea Agostinelli, dalla sindaca Maria Limardo e dal presidente degli imprenditori vibonesi, Rocco Colacchio.

«Per noi – ha detto Francesca Marino, responsabile del Settore metalmeccanico – è fondamentale avere un porto che funzioni»; «abbiamo bisogno degli interventi infrastrutturali da tempo promessi», le ha fatto eco Concetta Greco delegata per il Settore Turismo. Proprio su questo Nesci e Agostinelli, prima di fare visita anche al grande stabilimento della Baker Hughes – l’ex Nuovo pignone – hanno allargato il loro focus,  dando notizia dell’iter per la spesa di 18milioni, dal 2017 al centro di un misterioso blocco. «Noi abbiamo anticipato le somme per la progettazione – ha detto Agostinelli a proposito dell’attesa riqualificazione e messa in sicurezza della banchine – purtroppo ancora la Regione non ha risposto alle nostre sollecitazioni per poterci avviare verso la pubblicazione dei bandi di gara».

Il presidente ha parlato di «rammarico» per questa nuova incertezza. Per il sindaco Limardo è quanto mai «necessario dotare l’area industriale di un porto efficiente, soprattutto per il trasporto degli imponenti pezzi prodotto dalle industrie metalmeccaniche per il quale abbiamo già immaginato un’area di stoccaggio».