Non ci sta Stefano Luciano, consigliere comunale di Vibo Unica, a farsi scavalcare dal gruppo Pd, che cerca di recuperare terreno nell’opposizione al sindaco Elio Costa. La mozione di sfiducia annunciata ieri dal capogruppo democrat, Giovanni Russo, va a sbattere contro le osservazioni puntute di Luciano, che rivendica un’iniziativa simile, ma a termine di regolamento.

 

«Il capogruppo del Partito Democratico, Giovanni Russo - scrive in una nota il rappresentante di Vibo Unica - si è recato in Comune sostenendo di avere depositato una mozione di sfiducia nei riguardi del sindaco Costa. Preciso, sul punto, che la notizia che il Consigliere Russo fa circolare, non è veritiera, in quanto, la mozione di sfiducia ai sensi dell’articolo 125 del regolamento del Consiglio Comunale, deve essere sottoscritta da 13 consiglieri comunali e non da soli 5 e che per fare ciò sono necessarie le firme dei consiglieri degli altri gruppi politici e protocollata ufficialmente e non informalmente come invece avvenuto».

 

La lettura che Luciano dà della sortita di Russo è quella di «un atteggiamento ingannevole messo in atto come azione dimostrativa priva di contenuto politico e tecnico e si appalesa come strumentale e finalizzata a creare solo confusione per la città ed anche offensiva per le altre forze politiche di opposizione che, ribadisco, non possono rincorrere iniziative non fondate giuridicamente e non concordate in un tavolo dove ciascuno ha pari dignità».

 

Il sospetto è che la fretta del Pd sia dettata dalla necessità di recuperare terreno dopo il mezzo scandalo dei voti democrat confluiti sul candidato del centrodestra alla Provincia.

 

«Anche i Consiglieri comunali di Vibo Unica, hanno pronta una loro mozione di sfiducia – conclude Luciano -, ma avendo letto il regolamento, sanno bene che servono ulteriori firme, ed allora, poiché a differenza del consigliere Russo, rispettano tutte le forze politiche di opposizione, hanno chiesto, mio tramite, ieri, per mezzo di un comunicato già pubblicato, un incontro, anche nella giornata odierna, affinché si possano contestualmente apporre le firme ad un documento che non sia riconducibile ad una sola forza politica di opposizione, ma a tutte contestualmente».

 

Un concetto rafforzato dall’invito al segretario provinciale del Pd, Enzo Insardà, a far conoscere «il posto e l’ora in cui sia possibile incontrare tutte le forze di opposizione per sottoscrivere in modo congiunto, il documento completo delle tredici firme, che possa assumere giuridicamente il valore della mozione di sfiducia». «Tutto il resto – chiude - rappresenta una manifestazione teatrale della politica, che ha stancato francamente un po’ tutti.

 

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