«Leggo il commento del Direttore di LaC - dott. Motta - in ordine alla situazione di crisi che interessa il Comune di Vibo Valentia e poiché l’analisi pubblicata mi riguarda personalmente ritengo opportuna una replica, non già per difendere la mia posizione, ma quella dell’intero Gruppo Vibo Unica, di tutti i gruppi gruppi consiliari e più in generale di tutto il Consiglio Comunale che ho avuto l’onore di rappresentare in qualità di Presidente. Premetto che il Direttore Motta non riesce a cogliere gli elementi di novità che si presentano sotto il cielo della politica vibonese e si spinge a declinare i Coniglieri Comunali come meri percettori di indennità, senza mai aver presenziato ad una Commissione o ad un Consiglio al fine di verificare fattivamente le azioni e le iniziative di persone che meritano rispetto, in quanto elette democraticamente dal popolo. Il Direttore Motta, dimentica o fa finta di non conoscere che il sottoscritto si è dimesso da Presidente del Consiglio Comunale, rinunciando, di fatto, a circa 2.000 Euro mensili di indennità, per coerenza ad una posizione politica che lo ha portato a passare tra i banchi dell’opposizione. Ricordo altresì, allo stesso Direttore, che non nasconde la volontà quasi politica, di idolatrare, il Sen. Mangialavori, che le vittorie al Comune e alle recenti elezioni Provinciali sono avvenute grazie alla partecipazione di Vibo Unica e che attualmente nel rispetto della posizione di opposizione, siamo pronti, per come più volte dichiarato, a votare la mozione di sfiducia qualora questa venga presentata nelle forme corrette in Aula. Ad oggi gli unici che hanno ventilato la presentazione di detta mozione sono stati il Capogruppo del PD e l’On.le Mangialavori. Mai nessun annuncio in tal senso da parte del sottoscritto, che si è limitato solamente a dichiararsi pronto, nel caso in cui tale sfiducia venga presentata, a votarla. Concludo con due cortesi raccomandazioni nei confronti del Direttore Motta: la prima consiste nel rimarcare che qualora volesse fare politica sarebbe opportuno che si misurasse con il consenso popolare così come hanno fatto i Consiglieri Comunali offesi dal suo articolo. La seconda va nel senso di richiedere la pubblicazione integrale della mia riflessione, senza che la stessa venga contaminata da considerazioni terze. Le repliche si pubblicano senza intingimenti».

Stefano Luciano