C’è chi vorrebbe prendere i politici vibonesi a bastonate dopo lo sfascio nel quale hanno trascinato la città. Il clima è questo. E adesso, chi vuol fare il sindaco di Vibo Valentia? Anzi, dopo il disastro amministrativo che si perpetua da lustri – perché sì, Elio Costa lascia una città al collasso, ma chi l’ha preceduto non è che abbia fatto meglio – chi è pronto a candidarsi alla carica di consigliere?

 

Il sindaco uscente si dice pronto addirittura a riprovarci. Anche Antonio Lo Schiavo, competitor di Elio Costa alle elezioni del 2015, che vinse le primarie del centrosinistra ma poi fu sconfitto al primo turno elettorale dall’ex magistrato, non pone limiti alla provvidenza. La partita politico-amministrativa, a Vibo Valentia, in attesa dell’arrivo del commissario prefettizio e in vista delle comunali di primavera è complessa. La città attende le mosse di Giuseppe Mangialavori, il senatore di Forza Italia dominus del centrodestra, vincitore dal piglio machiavellico anche alle recenti provinciali.

 

E il Partito democratico? Non pervenuto. Frantumato dai personalismi, incapace di evitare che i suoi consiglieri del capoluogo proprio alle ultime provinciali votassero addirittura per il candidato di Forza Italia. Una forza politica che oggi, semplicemente, non esiste quasi più.
Il Movimento Cinque Stelle, con il deputato vibonese Riccardo Tucci, annuncia che per la prima volta si presenterà alle prossime amministrative di Vibo Valentia con il proprio simbolo, un proprio candidato a sindaco e una lista di candidati al Consiglio. Vibo ha bisogno di volenterosi, di gente nuova, capace e caparbia. E soprattutto dotata di coraggio. Di grande coraggio. Prima che qualcuno li prenda davvero a “bastonate"...