Stretta su chi evade i tributi comunali. Palazzo Luigi Razza dice basta ai furbetti. E predispone un nuovo Piano per combattere il fenomeno che, tra l’altro, prevede controlli incrociati e verifiche sul posto. Lo ha deciso nei giorni scorsi la giunta del Comune di Vibo Valentia, che ha approvato una apposita delibera, perché – si legge nel testo – «il contrasto a tale fenomeno risponde a criteri di giustizia fiscale, oltre che di rispetto del principio di legalità, in quanto finalizzato ad una più equa distribuzione del prelievo e, quindi, alla partecipazione dei contribuenti alla spesa pubblica locale nella misura prevista dal regolare andamento del gettito ordinario disciplinato dalle norme vigenti». L’esecutivo, presieduto dal sindaco Maria Limardo, ha pertanto deliberato di applicare gli indirizzi necessari «all’adozione di misure di contrasto all’evasione ed elusione dei tributi locali dell’Ente e, quindi, all’ottimizzazione del servizio di riscossione o recupero degli stessi». L’attività che si intende portare avanti viene definita «importante» per questa amministrazione anche in vista «dell’attuazione del Piano di riequilibrio finanziario, nonché per garantire equità contributiva, ritenuto che il contrasto a tale fenomeno risponda a criteri di giustizia fiscale». 

Il nuovo incarico

Da qui l’affidamento ai responsabili di direzione e alle posizioni organizzative di porre in essere tutti «gli atti necessari e consequenziali». In particolare, dovrà essere il segretario generale dell’ente Domenico Libero Scuglia, anche in qualità di responsabile della direzione Tributi, a coordinare e gestire tutti i procedimenti finalizzati alle misure individuate, mentre al dirigente dell’area Tributi, al comandante dei Vigili Urbani, al dirigente dell’Urbanistica e alla dirigente del Commercio, viene dato mandato per «predisporre un Piano operativo congiunto i cui risultati siano evidenti già a dicembre 2021, e che venga aggiornato ogni anno successivo», ammonisce la giunta Limardo.

Gli errori e i cambi in corsa

Nel documento licenziato dall’esecutivo del Comune capoluogo viene ricordato, inoltre, che il Comune di Vibo Valentia, a suo tempo, ha deciso di affidare all’Agenzia della riscossione la gestione coattiva dei tributi comunali, ma la suddetta scelta negli anni  – annota la giunta – «non si è dimostrata efficace, in quanto l’Agenzia ha registrato percentuali di riscossione minime», mentre anche la Commissione straordinaria di liquidazione ha evidenziato, che per gli anni di loro competenza (periodo del dissesto), su 16 milioni di euro ammessi alla liquidazione ne è stata riscossa la sola somma di 5. Di conseguenza l’amministrazione comunale «già con delibera numero 39 del 12 luglio del 2019 (“Riscossione coattiva delle entrate tributarie e patrimoniali dell’Ente. Atto di indirizzo”), aveva «individuato tale criticità e di conseguenza demandato al dirigente atti finalizzati a recuperare direttamente tramite ingiunzione gli importi superiori o uguali a 5mila euro. Con delibera numero 667 del 21 maggio del 2021 si è poi stabilito di esternalizzare il servizio, mediante procedura aperta, per la gestione, accertamento e riscossione, ordinaria e coattiva, dei tributi comunali e delle entrate extratributarie». 

I poteri della nuova legislazione

Nella sua scelta, l’amministrazione comunale ha inoltre dovuto tenere conto della nuova legislazione in materia. Infatti, poiché le innovazioni legislative introdotte in ambito tributario hanno profondamente modificato i «rapporti tra il cittadino e l’Ente locale, a parere dell’esecutivo, occorre, «al fine di evitare, o quanto meno di limitare al massimo il fenomeno delle morosità e delle evasioni», svolgere una mirata «azione di controllo, finalizzata alla ottimizzazione del processo di gestione del credito verso utenti-trasgressori-contribuenti morosi, mediante una decisa azione, dedicando particolare attenzione al recupero dei crediti più “datati”, che sono suscettibili di prescrizione e tenuto conto anche, e soprattutto, di quanto lascerà la Commissione straordinaria di liquidazione all’Ente di “non riscosse”».

Gli indirizzi da seguire

Per tali ragioni, dunque, l’esecutivo ha deciso di irrigidire ancora di più la lotta all’evasione dei tributi locali tramite la predisposizione e la successiva adozione di un nuovo Piano di contrasto che dovrà tenere in considerazione diversi indirizzi messi nero su bianco dalla giunta (che ha già fornito direttive agli uffici competenti per procedere alla regolarizzazione dei tributi del rione “Pennello” di Vibo Marina). Nella stesura del documento, quindi, i dirigenti incaricati, ognuno in base alle rispettive responsabilità di settore, dovranno innanzitutto procedere in maniera «urgente» con l’aggiornamento delle banche dati a disposizione dell’ufficio tributi tramite l’incrocio con dati informativi di altri settori (Suap e Commercio, Anagrafe, Urbanistica, Ambiente; Ragioneria e altri)», nonché dovranno tenere presente «il rilascio di autorizzazioni, licenze, concessioni iscrizioni all’albo delle imprese di fiducia, affidamento di lavori e forniture di beni e servizi deve essere preceduto da una verifica della regolarità tributaria». L’invito, inoltre, da un lato a «una lettura del territorio, poiché questa potrebbe presentare situazioni difformi, soprattutto in relazione alla rilevante presenza del fenomeno dell’abusivismo edilizio» e, dall’altro, si vuole massima attenzione «ai cambi di residenza, con separazione nucleo familiare e in area balneari, poiché potrebbero celarsi situazioni di “prima casa fittizia”».

Ma non basta: ecco allora che «la dichiarazione dei metri quadri ai fini del calcolo della Tari per l’esercizio di alcune professioni deve essere verificato in loco specie se risulta di ridotta metratura», mentre «l’uso improprio dell’acqua deve essere contrastato da parte di tutti gli uffici con controlli sugli allacci, contratti, consumi anomali». Infine, «la verifica delle concessioni demaniali e il recupero di eventuali entrate, la verifica degli atti (contratti, accordi e altro) relativi all’uso del patrimonio immobiliare, il recupero degli oneri di urbanizzazione, le posizioni delle cooperative edilizie e il recupero dei fitti attivi, dovranno essere prioritari e devono investire tutti gli uffici, compresa l’avvocatura comunale».