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CATANZARO - Il Pd aderisce alle primarie istituzionali, seppur con motivazioni differenti. Alla fine, la proposta di Mario Oliverio fa breccia anche tra le file dei renziani. Ed Ernesto Magorno, dà il proprio assenso. Le lungaggini dell'iter normativo dello strumento definito dal consiglio regionale potrebbero, in effetti, aiutare Callipo a radicarsi sui territori, ma rischiano, e questo è il rovescio della medaglia, di far inserire altri contendenti in quella che sembrava ormai una partita a tre. Uno su tutti: quel Mario Maiolo, tutt'altro che rassegnato a mettersi da parte dopo la performance ottenuta alle ultime elezioni europee.
Il centrosinistra. Alle primarie per legge da il proprio assenso il centrosinistra nel suo complesso, a precise condizioni: "elezioni subito, il 16 novembre (la richiesta è stata rinnovata ad Antonella Stasi) , liste fatte dai partiti e non dai candidati, codice etico che vieiti l'ingresso ai fuoriusciti del centrodestra e compagini "pulite". Questo hanno concordato i segretari regionali di Pd, Idv, Psi, Sel, ieri a Lemezia Terme, per accelerare il percorso comune in vista delle competizioni. Se la melina proseguisse, le forze di opposizione non esiterebbero a richiedere le dimissioni dei consiglieri regionali.
La data del voto. Rimane, tuttavia, un mistero la data del voto. Un mistero che si infittisce dopo il twit di Jole Santelli ad Enza Bruno Bossio. ' Per le regionali - avrebbe asserito la coordinatrice di Fi - si voterà a Marzo'. Ipotesi primaverile, dunque, non proprio da escludere anche alla luce dello scaricabarile tra le parti degli ultimi giorni.
Le dichiarazioni del ministro Lanzetta. ' L'onere di indicare la data delle elezioni spetta alla presidente facente funzioni' -ha chiarito il ministro Lanzetta tirandosi in parte fuori dalla contesa. Salvo poi si è precipitata a puntualizzare: 'il governo può intervenire'. Ma potere non è dovere.(tf)