Chi prese parte a quella storica e luttuosa giornata ha il ricordo nitido del rosso dei garofani e delle bandiere. E dell'omaggio dell'equipe dell'elisoccorso, in volo su Piazza dei Bruzi, in segno di riconoscenza verso Giacomo Mancini che quel servizio salvavita aveva istituito e poi difeso, con la tenacia che lo contraddistinse sempre nelle tante battaglie politiche, per il Mezzogiorno e per la Calabria, che si era trovato ad affrontare.

Vent'anni dopo la sua scomparsa si avverte forte l'assenza di un meridionalista del suo calibro e del suo carisma. Proponiamo una sintesi del passaggio del corteo funebre, partito dalla sua abitazione di Via del Liceo, nel cuore del centro storico che non aveva mai voluto abbandonare, e giunto fino al palazzo municipale accompagnato da applausi e migliaia di fiori.

Le sue ultime parole sono restituite dalla voce rotta dalla commozione di Vittoria Vocaturo, per tutti donna Vittoria Mancini, sua compagna di vita, anche lei scomparsa nel 2009: «Non dimenticatemi e continuate la mia opera». Seguirono poi le orazioni del professor Franco Piperno e di Emanuele Macaluso e gli interventi del figlio Pietro e del nipote Giacomo. Le immagini sono state messe a disposizione dal Comune di Cosenza e tratte dall'archivio dell'ufficio Stampa.