Secondo la sua tesi la legge regionale proposta dall’esponente di Forza Italia, oggi in discussione, mira a sottrarre la gestione dell’area naturalistica al Comune come rappresaglia politica
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«La Regione vuole sottrarre la gestione dell’area protetta delle Valli Cupe al Comune di Sersale per una rappresaglia politica nei confronti del sindaco che non sostiene più il consigliere Tallini».
È quanto afferma Alessia Bausone, consigliere comunale di San Luca, ma molto attiva anche in altri territori.
«Oggi il consiglio regionale della Calabria ha in calendario l’esame di un testo di legge a firma Domenico Tallini che di fatto espropria ai territori la gestione delle Valli Cupe – spiega, entrando nel dettaglio -. Il motivo, ombrettato da un maquillage sbavato, è prettamente politico, ossia la lesa maestà (elettorale?) di una amministrazione, quella di Sersale, nei confronti di un consigliere regionale di opposizione».
Tallini, secondo Bausone, per consumare la sua «vendetta politica, visto che non viene più foraggiato di voti in quell’area», avrebbe ottenuto il placet bipartisan «del presidente della commissione regionale ambiente Domenico Bevacqua e del presidente della Giunta, Mario Oliverio».
Una sintonia che - a suo dire - troverebbe riscontro nel fatto che «quando il governatore ha visto la propria maggioranza sgretolarsi dopo le elezioni del 2014, è stata proprio la Forza Italia di Tallini a fare da stampella, anzi, da “cruccia”, alla legislatura Oliverio, con una finta opposizione fatte di conferenzine stampa, ma non di atti concreti, perché le dimissioni in blocco o una mozione di sfiducia firmata dalla minoranza (divenuta maggioranza) avrebbero già mandato a casa Oliverio da un pezzo».
«Il sindaco di Sersale Salvatore Torchia - continua Bausone - null’altro ha chiesto e chiede a gran voce che vengano rispettati ruolo e prerogative delle autonomie locali e il ruolo del Comune di Sersale nella gestione di un’area protetta quali sono le Valli Cupe, ricevendo il sostegno di 32 sindaci. Ma, i territori, come spesso accade (di recente, con la proposta di legge sulla doppia preferenza di genere) rimangono totalmente inascoltati da una politica regionale blindata nei palazzi e arroccata su se stessa».
Infine, l’auspicio e l’appello ai consiglieri regionali: «Confido che a far eco a questi territori bistrattati sia il Consiglio delle Autonomie locali (Cal), organo previsto dall’articolo 48 dello Statuto regionale e preposto a tutelare le prerogative e l’autonomia degli enti locali e di “mediare” con la Regione, anche in caso di “conflitti di competenza”. Pertanto, non sarebbe peregrina l’idea di un rinvio della “legge Tallini” sulle Valli Cupe, affinché si pronunci il Cal. Hai visto mai che qualche consigliere illuminato voglia far sua questa proposta».