VIDEO | Nella città della Piana l’incontro a cui hanno preso parte diverse realtà politiche e culturali per fermare la riforma che andrebbe ad incidere negativamente sul Sud Italia
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Mettere un freno al regionalismo differenziato, approfondirlo, farlo conoscere e fare emergere gli aspetti pericolosi che possono andare ad incidere su un Mezzogiorno d’Italia eternamente in ritardo e un passo indietro. Se ne è parlato a Lamezia Terme mettendo insieme realtà cittadine ma anche di Vibo e Catanzaro. Una sorta di cordone politico e culturale quello sceso in campo che ha visto esporsi volti noti della sinistra nostrana.
Assenti per motivi personali coloro che avrebbero dovuto dare un contributo tecnico alla discussione: Tonino Perna e Mimmo Cersosimo. Al tavolo dei relatori l’ex sindaco Gianni Speranza, Antonio Lo Schiavo, Progressisti per Vibo, Nicola Fiorita, Cambiavento, Rosario Piccioni, LameziaInsieme. Presente anche il consigliere regionale Arturo Bova.
«Il rischio - è stato spiegato - non è solo la secessione delle regioni più ricche, ma la rottura del nostro Paese: l’Italia. Vengono compromessi nei fatti i diritti dei cittadini del Mezzogiorno. Prestazioni sanitarie diverse, con cittadini di alcune regioni meridionali che non potranno accedere al servizio sanitario pubblico alle stesse condizioni dei cittadini delle regioni più ricche e saranno costretti, solo se ne hanno la possibilità, a rivolgersi ai privati; lo smantellamento del sistema nazionale dell’ istruzione pubblica con programmi differenziati nelle diverse regioni, concorsi locali e docenti dipendenti dalle Regioni; diversità di stipendi nella pubblica amministrazione».