La Commissione europea tende una mano agli agricoltori, impegnati in una vasta protesta che punta il dito soprattutto verso Bruxelles. «I nostri agricoltori meritano di essere ascoltati. So che sono preoccupati per il futuro dell'agricoltura e per il loro futuro. Ma sanno anche che l'agricoltura deve passare a un modello di produzione più sostenibile, in modo che le loro aziende rimangano redditizie negli anni a venire», ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen alla Plenaria del Pe, annunciando che proporrà al collegio dei commissari «il ritiro» della proposta legislativa sui pesticidi. Il regolamento «diventato un simbolo di polarizzazione» ha spiegato, sottolineando che «una nuova proposta, più matura», sarà fatta in futuro.

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«La proposta è stata rigettata dall'Eurocamera, e non ci sono progressi neanche in Consiglio», ha sottolineato von der Leyen soffermandosi a lungo, nel suo intervento, sulle proteste degli agricoltori. «Molti di loro si sentono messi all'angolo. Gli agricoltori sono i primi a risentire degli effetti del cambiamento climatico. Siccità e inondazioni hanno distrutto raccolti e minacciato il bestiame. Gli agricoltori risentono dell'impatto della guerra di Russia. L'inflazione, l'aumento del costo dell'energia e dei fertilizzanti. Ciononostante, lavorano duramente ogni giorno per produrre il cibo di qualità che mangiamo. Per questo, dobbiamo loro apprezzamento, ringraziamento e rispetto», ha sottolineato.

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Quindi von der Leyen ha illustrato quale potrebbe una prima linea di intervento. «Gli agricoltori hanno bisogno di un'argomentazione commerciale valida per le misure di miglioramento della natura, e forse noi non l'abbiamo fatta in modo convincente. Di un vero e proprio incentivo che vada oltre la semplice perdita di resa. I sussidi pubblici possono fornire tali incentivi», ha detto ancora von der Leyen, lanciando l'idea di «un'etichettatura premium, ad esempio in collaborazione con i rivenditori e i trasformatori».